Il Tribulus Terrestris

Salve a tutti. Con questo mio primo articolo (e insieme a tutti gli altri che in seguito pubblicherò), mi propongo l’obiettivo di fare chiarezza nel mondo degli integratori, spesso sopravvalutato ed osannato dai sedicenti esperti.

In questo specifico articolo, vi propongo delle motivazioni per le quali il tribulus terrestris non può funzionare. Il tribulus, come molti di voi sapranno, è l’estratto secco di una pianta, che si dichiara avere proprietà segretagoghe

nei confronti del testosterone, ne stimolerebbe la produzione incrementando arbitrariamente la produzione di gonadotropine (in particolare LH). Bene. A priori, per poter funzionare, questa sostanza deve affrontare almeno 4 prove conosciute fondamentali, ma procediamo con ordine, dato che bisogna fare un pò di premesse. Come sapete, la concentrazione di ormoni nel corpo è regolata da complessi meccanismi di biofeedback retroattivo. Ciò significa che dei “sensori” misurano la concentrazione di un dato ormone nell’organismo, e ne comunicano il valore all’organo deputato alla sua produzione, in modo che si crei un equilibrio. Nel particolare, l’ipotalamo è dotato di recettori androgeni (AR), i quali vengono continuamente attivati dal testosterone circolante… in base alle necessità, l’ipotalamo stabilisce l’andamento della secrezione di gonadoreline (nell’organismo tale secrezione si è manifestata come pulsante, e non lineare) e tali gonadoreline devono successivamente legarsi ai recettori presenti nell’ipofisi, la quale in base al segnale ricevuto incrementa o riduce la concentrazione di gonadotropine (i nostri LH ed FSH finalmente).

Poi avviene quello che già sappiamo…

Ora, supponendo di riuscire ad incrementare la produzione di testosterone con una pianta (ed in maniera culturisticamente significativa), l’organismo percepirebbe il testosterone in eccesso (tramite il meccanismo che abbiamo esaminato) e ne ridurrebbe le concentrazioni plasmatiche fino a riportarle alla normalità. Quindi già a questo punto, il tribulus non può funzionare se non in organismi dove questi meccanismi di controllo sono compromessi o inefficienti. Ma supponiamo che per volontà divina il tribulus possa superare questo ostacolo, ci sono ancora altre considerazioni da fare.

Il testosterone nel corpo subisce vari destini: può essere convertito in estrogeni (tramite l’enzima aromatasi), può essere convertito in DHT tramite l’enzima 5 alfa reduttasi (il DHT è praticamente l’unico responsabile degli effetti androgenici del testosterone; bambini con carenze congenite di 5AR hanno manifestato psudoermafroditismo, inoltre il dht non è attivo sui muscoli; NdR) e infine può essere legato alla SHBG, un peptide che serve appunto come controllo ulteriore e che invalida prontamente l’azione del testosterone. Quindi l’unico testosterone utile ai BBrs è di fatto il testosterone libero.

Quindi, anche supponendo che il tribulus possa funzionare, esso non può certo impedire che il testosterone non venga trasformato in estrogeni, in dht, o legato alla SHBG.

Ricapitolando, il tribulus per poter funzionare, dovrebbe:

1- Indurre il testosterone stimolato a bypassare il meccanismo di Biofeedback retroattivo;

2- Inibire in qualche modo la conversione in estrogeni (comunque necessari per il mantenimento in buona salute delle articolazioni e del livello di colesterolo, oltre che per il desiderio sessuale)

3- Inibire in qualche modo la conversione in DHT (comunque necessario in quanto tiene gli estrogeni in equilibrio, infatti chi usa finasteride per bloccare il 5AR è a rischio ginecomastia)

4- Inibire il legame con SHBG

Se siete ancora convinti che tutto questo sia possibile, allora vi suggerisco di continuare a leggere…

Fino ad ora abbiamo fatto solo congetture, vediamo cosa dicono al riguardo le università.

The aphrodisiac herb Tribulus terrestris does not influence the androgen production in young men.Neychev VK, Mitev VI.

Department of Chemistry and Biochemistry, Medical University, 2 Zdrave str., Sofia-1431, Bulgaria. neychev@dir.bg

OBJECTIVE: The aim of the current study is to investigate the influence of Tribulus terrestris extract on androgen metabolism in young males. DESIGN AND METHODS: Twenty-one healthy young 20-36 years old men with body weight ranging from 60 to 125 kg were randomly separated into three groups-two experimental (each n=7) and a control (placebo) one (n=7). The experimental groups were named TT1 and TT2 and the subjects were assigned to consume 20 and 10 mg/kg body weight per day of Tribulus terrestris extract, respectively, separated into three daily intakes for 4 weeks. Testosterone, androstenedione and luteinizing hormone levels in the serum were measured 24 h before supplementation (clear probe), and at 24, 72, 240, 408 and 576 h from the beginning of the supplementation. RESULTS: There was no significant difference between Tribulus terrestris supplemented groups and controls in the serum testosterone (TT1 (mean+/-S.D.: 15.75+/-1.75 nmol/l); TT2 (mean+/-S.D.: 16.32+/-1.57 nmol/l); controls (mean+/-S.D.: 17.74+/-1.09 nmol/l) (p>0.05)), androstenedione (TT1 (mean+/-S.D.: 1.927+/-0.126 ng/ml); TT2 (mean+/-S.D.: 2.026+/-0.256 ng/ml); controls (mean+/-S.D.: 1.952+/-0.236 ng/ml) (p>0.05)) or luteinizing hormone (TT1 (mean+/-S.D.: 4.662+/-0.274U/l); TT2 (mean+/-S.D.: 4.103+/-0.869U/l); controls (mean+/-S.D.: 4.170+/-0.406U/l) (p>0.05)) levels. All results were within the normal range. The findings in the current study anticipate that Tribulus terrestris steroid saponins possess neither direct nor indirect androgen-increasing properties. The study will be extended in the clarifying the probable mode of action of Tribulus terrestris steroid saponins.

Ve lo traduco alla svelta, per chi non è forte in inglese.

Hanno prelevato 21 maschi (uomini) di età compresa tra i 20 e i 36 anni, di peso compreso tra i 60 e i 125kg (sani) e li hanno casualmente divisi in tre gruppi, due sperimentali e uno di controllo (7 persone per gruppo quindi). Ad un gruppo hanno somministrato placebo (il gruppo di controllo), al secondo gruppo hanno somministrato 10mg per kg di peso corporeo di tribulus e al terzo gruppo 20mg per kg di peso corporeo di tribulus, 3 assunzioni al giorno per 4 settimane. Sono state analizzate le concentrazioni di testosterone, androstenedione e LH (sieriche) prima dell’assunzione e poi ad intervalli rispettivamente di 24, 72, 240, 408 e 576 ore. Risultato: nessuna differenza significativa tra i 3 gruppi (anzi se andate a leggere bene, il gruppo a placebo ha più testosterone di tutti).

D’ accordo, mi direte voi, ma nessuno di questi omini ha provato a vedere cosa succede usando il tribulus associato ad esempio all’androstenedione, o al palmetto seghettato o all’indole 3 carbinol (per chi non sapesse cosa sono questi prodotti, non si allarmassero, tanto sono inutili e lo sto per dimostrare). Detto fatto, ecco questo studio interessante:

Effects of anabolic precursors on serum testosterone concentrations and adaptations to resistance training in young men.Brown GA, Vukovich MD, Reifenrath TA, Uhl NL, Parsons KA, Sharp RL, King DS.

Exercise Biochemistry Laboratory, Department of Health and Human Performance, Iowa State University, Ames, IA 50011, USA.

The effects of androgen precursors, combined with herbal extracts designed to enhance testosterone formation and reduce conversion of androgens to estrogens was studied in young men. Subjects performed 3 days of resistance training per week for 8 weeks. Each day during Weeks 1, 2, 4, 5, 7, and 8, subjects consumed either placebo (PL; n = 10) or a supplement (ANDRO-6; n = 10), which contained daily doses of 300 mg androstenedione, 150 mg DHEA, 750 mg Tribulus terrestris, 625 mg Chrysin, 300 mg Indole-3-carbinol, and 540 mg Saw palmetto. Serum androstenedione concentrations were higher in ANDRO-6 after 2, 5, and 8 weeks (p <.05), while serum concentrations of free and total testosterone were unchanged in both groups. Serum estradiol was elevated at Weeks 2, 5, and 8 in ANDRO-6 (p <.05), and serum estrone was elevated at Weeks 5 and 8 (p <.05). Muscle strength increased (p <.05) similarly from Weeks 0 to 4, and again from Weeks 4 to 8 in both treatment groups. The acute effect of one third of the daily dose of ANDRO-6 and PL was studied in 10 men (23 +/- 4 years). Serum androstenedione concentrations were elevated (p <.05) in ANDRO-6 from 150 to 360 min after ingestion, while serum free or total testosterone concentrations were unchanged. These data provide evidence that the addition of these herbal extracts to androstenedione does not result in increased serum testosterone concentrations, reduce the estrogenic effect of androstenedione, and does not augment the adaptations to resistance training.

E ancora la traduzione: hanno prelevato degli uomini (divisi in due gruppi) e li hanno allenati 3 volte a settimana per 8 settimane (non specifica il numero degli uomini, l’allenamento sembra essere resistance training). Ad un gruppo è stato somministrato placebo, all’altro gruppo un’unica dose giornaliera di un preparato contenente:

300mg androstenedione

150mg DHEA

750mg Tribulus terrestris

625mg Crisina

300mg Indole-3 carbinol

540mg Palmetto seghettato

Le concentrazioni sieriche di androstenedione erano ovviamente più alte nel gruppo in cui tale sostanza era consumata, ma la concentrazione di testosterone libero è rimasta invariata in entrambi i gruppi, in più la concentrazione di estradiolo ed estrone sono aumentate nel gruppo ANDRO (quindi abbiamo anche dimostrato che indole-3 carbinol e palmetto seghettato sono inutili; NdT). L’incremento di prestazione è stato uguale in ambo i gruppi. Nulla è inoltre cambiato a fronte di una somministrazione acuta, su 10 uomini di età compresa tra i 19 e i 27 anni.

Bene signori, pensate sempre bene a come spendere i vostri soldi!

 

Un rigraziamento speciale

all’ autore e redattore dell’ articolo: Enrico De Stefani

 

 

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