Solo il funzionamento perfetto della giuntura situata tra coscia e gamba consente all’ atleta di guadagnare prestazioni ambiziose.
Il ginocchio è l’area di passaggio tra la coscia e la gamba, in cui si realizza l’articolazione tra i CONDILI FEMORALI, L’ESTREMITA’ SUPERIORE DELLA TIBIA e LA ROTULA, situata anteriormente.
Tale articolazione consente ampi movimenti di FLESSIONE ed ESTENSIONE della gamba, e una sua limitata ROTAZIONE; é completata dalla CAPSULA ARTICOLARE che la ricopre , da legamenti (ROTULEO, COLLATERALE FIBULARE, e TIBIALE, CROCIATI ANTERIORE e POSTERIORE, POPLITEI ARCUATO e OBLIQUO ), dai due MENISCHI MEDIALE e LATERALE, nonchè da numerose BORSE MUCOSE e SINUVIALI.
La regione anteriore (o ROTULEA) appare rotondeggiante al centro per la rilevatezza della ROTULA, mentre ai lati, separati dalle depressioni corrispondenti alle FOSSETTE LATERALI E MEDIALI, si evidenziano i rilievi dovuti ai CONDILI FEMORALI; la regione posteriore (o POPLITEA) risulta formata da una LOSANGA delimitata dai TENDINI d’ inserzione dei muscoli della coscia e della gamba; al centro della LOSANGA POPLITEA si trovano un fascio di nervi (TIBIALE e PERONEO COMUNE) e di vasi (ARTERIA e VENA POPLITEA), alcune infoghiandole e una formazione di tessuto adiposo.
Se il ruolo dei piedi é fuori discussione nella fase di appoggio del movimento , le ginocchia rappresentano la cerniera fra tibia e femore , e percio’ sono un anello cruciale di quella
” catena cinetica ” che rende possibile correre o camminare , e che ha nei piedi il punto di aderenza al suolo . Nel movimento , la cooperazione tra le due diverse parti dell’ arto inferiore è evidente . Il piede deve garantire stabilita’ e funge da appoggio e sostegno al peso del corpo , mentre il ginocchio , passando di continuo dalla posizione estesa a quella flessa , é piu’ coinvolto nella fase propulsiva , unitamente ai muscoli della gamba . A un esame frettoloso , il ginocchio potrebbe sembrare un’ articolazione semplice . Piu’ di quella della spalla o della caviglia . Ma non é cosi’ : nonostante possieda solo il movimento di flessione-estensione ( ma molto ampio , poichè puo’ consentire un estensione di 170° ), è una delle piu’ complicate dell’ uomo .Specie come realizza il movimento fra TIBIA e FEMORE. Gli studi di biomeccanica hanno infatti dimostrato che il gesto di flessione e di estensione non è semplicemente paragonabile alla rotazione intorno all’ asse di un ideale perno , ma è qualcosa di molto piu’ fine e delicato . Che risulta dalla combinazione di un complicato movimento di rotolamento e scivolamento del FEMORE sulla TIBIA .
FULCRO DEL MOVIMENTO
Nell’ atleta il ginocchio rappresenta un’ articolazione fondamentale . E’ il fulcro del movimento e il segmento piu’ sollecitato in quegli sport in cui il gesto agonistico , oltre al cammino , alla corsa e agli spostamenti piu’ diversi ,prevede l’ intervento ripetuto e ripetitivo dell’ apparato estensore. Per esempio , ogni volta che è richiesta l’ esecuzione di un salto . La pratica stessa di sport come pallacanestro e pallavolo oltre all’ atletica del salto ( nelle diverse specialita’ ) e di molti altri sport di squadra ( calcio , rugby , hockey ), sollecita a dismisura questa articolazione . Con i frequenti cambi di direzione , gli arresti , i movimenti di difesa , i salti ed il mantenimento della posizione tipica del cestista o del pallavolista ( ginocchio in semiflessione ), che procurano un notevole stress all’ apparato estensore del ginocchio . Nella fase propulsiva del movimento , la giuntura della gamba è messa a repentaglio da spostamenti laterali , insidie di un terreno di gioco imperfetto , contrasti ,dovendo pur far fronte a molti sforzi , ragion per cui è assai spesso bersagliata da infortuni . Nello sport , difatti , il ginocchio è la regione anatomica piu’ offesa dai traumi .Le lesioni cui viene esposta questa parte del corpo possono essere sia violente ( TRAUMI ACUTI ) , come accade negli sport di contatto , sia DECESSO DI USURA , a causa del sovraccarico funzionale cui il ginocchio è esposto specie nella corsa. Le lesioni sportive coinvolgono soprattutto legamenti, tendini e menischi, con la causa degli infortuni che è spesso complessa . Contrasti fra atleti , oppure il bloccaggio della scarpa del giocatore durante un cambio di direzione , come puo’ avvenire su un campo di gioco fangoso o accidentato, generano sollecitazioni TORSIONALI concentrate in modo particolare sul ginocchio , e in tale condizione c’è la possibilita’ di lacerare i legamenti . Mentre forze di decelerazione o di rotazione sul ginocchio sotto carico , come puo’ accadere nella corsa , nel salto o nello sci , possono causare lesioni dei menischi oppure del legamento crociato anteriore.
I RISCHI
A dare retta alle statistiche , il 27% delle lesioni sportive bersaglia il ginocchio ( poi tocca alla coppia CAVIGLIA-PIEDE con il 20% ) , e il 50% di queste riguardano i menischi . Gli sport che piu minacciano il ginocchio sono il calcio , lo sci , il basket , la pallavolo , il rugby . Tuttavia , gli enormi progressi registrati nella medicina sportiva e nella fisioterapia dello sport consentono oggi , fortunatamente , la guarigione dalle lesioni piu’ severe e un rapido ritorno alla piena attivita’ sportiva , dopo un adeguato periodo di riabilitazione . Ecco comunque i piu’ comuni infortuni al ginocchio , con le possibili soluzioni .
ROTTURA DEL MENISCO
Causata da traumi o usura , richiede un intervento in ARTROSCOPIA , ossia senza aprire il ginocchio , della durata di circa 30 minuti . Sotto anestesia generale , vengono praticati due o tre fori di accesso , attraverso i quali sono inseriti gli strumenti chirurgici , lunghi e sottili e la telecamera a fibre ottiche . Quando la lesione è modesta , vengono eliminati unicamente i frammenti rotti quelli che cioè interferiscono con la biomeccanica del movimento : tanto basta perchè il ginocchio recuperi la sua funzionalita’ . Se invece il danno è maggiore e la lacerazione interessa la zona non vascolarizzata , c’ è modo di riparare la rottura accostando i margini del menisco e mantenendoli aderenti fino a completa cicatrizzazione con MINICHIODI BIODEGRADABILI . In capo a due mesi , i chiodini , esaurita la loro funzione , vengono riassorbiti e scompaiono senza lasciare traccia . I tempi di recupero sono
nell’ ordine dei cinque-sei mesi.
GINOCCHIO DEL SALTATORE ( TENDINITE ROTULEA )
E’ riconoscibile per il dolore molto ben localizzato a livello del polo inferiore della rotula , che viene esacerbato da attivita’ come la corsa o il salto . La cura prevede riposo , ghiaccio e antinfiammatori ( Fans ) fino alla scomparsa del dolore . Non è necessario immobilizzare il ginocchio : siccome questo infortunio a sempre una concausa nella forza inadeguata del quadricipite , occorre avviare quasi subito esercizi isometrici per potenziare il muscolo della coscia . Facile da guarire se trattata fin dai primi segnali , la TENDINITE ROTULEA diventa complicata da curare quando cronicizza.
ROTTURA DEL LEGAMENTO CROCIATO ANTERIORE
Per riparare la lesione serve il bisturi . La tecnica piu’ usata per la ricostruzione è un TRAPIANTO BIOLOGICO , usando tendini come il ROTULEO o il GRACILE SEMITENDINOSO . Non vengono piu’ impiegati materiali sintetici perchè non hanno fornito risultati soddisfacenti a lunga scadenza . L’ intervento dura un’ ora , in anestesia generale , per via ARTROSCOPICA . Ha ormai raggiunto un ottimo grado di affidabilita’ e 5-6 mesi sono il periodo di recupero medio ideale prima di ritornare a fare sport .
DISTORSIONI DEL GINOCCHIO ( DI PRIMO GRADO )
Sono la conseguenza di contrasti , salti o bruschi cambi di direzione . Provocano dolore , tumefazione locale in misura diversa e diffocolta’ a muovere il ginocchio . Il dolore impedisce sempre l’estensione completa della gamba . Nelle forme lievi , occorre subito del ghiaccio frantumato , che va applicato per venti minuti , almeno una volta ogni quattro ore . Poi servono riposo e specifici farmaci antinfiammatori . Qualche volta sono utili le ginocchiere , mentre l’ immobilizzazione completa con il gesso deve essere riservata solo ai casi circoscritti . Il recupero , infine , richiede una ginnastica riabilitativa capace di ripristinare prontamente il tono muscolare del quadricipite .
LESIONE DEI LEGAMENTI
Quello COLLATERALE MEDIALE è il piu’ vulnerabile ed esposto a lesioni . Specie negli sport di contatto , quando durante un contrasto si applica una forza rotatoria del ginocchio , mentre la scarpetta rimane bloccata al suolo : condizione che produce un marcato sovraccarico dinamico sul legamento . Se il grado di cedimento è modesto e il ginocchio conserva la propria stabilita’ malgrado la lesione , la terapia prevede ghiaccio e ultrasuoni .
Il recupero funzionale del ginocchio richiede 3-4 settimane. Nella fase di riabilitazione , è utile un programma di esercizi fisici attivi per rinforzare il quadricipite e il gruppo dei muscoli posteriori della coscia .
L’ IMPORTANZA DEGLI ESAMI
Negli sportivi , un trauma su quattro coinvoilge il ginocchio . Di fronte a un guaio all’ articolazione della gamba , prima di decidere un trattamento medico o fisioterapico , c’ è bisogno di chiarire quali strutture ossee o delle parti molli sono state danneggiate . Questi gli esame chiave per impostare una diagnosi corretta :
-TAC ( TERMOGRAFIA ASSIALE COMPUTERIZZATA ) . E’ tra i pochi esami ( l’ altro è la RISONANZA MAGNETICA NUCLEARE , RMN ) che permette di ” fotografare ” le parti molli del ginocchio , di cui procura immagini molto nitide . Fornisce una preziosa panoramica sullo stato sia dei LEGAMENTI CROCIATI sia dei MENISCHI . Raramente sbaglia , quando i menischi sono integri ; in caso contrario , ci si puo’ invece aspettare fino a un 10% di errore.
Ragion per cui , secondo la maggior parte degli specialisti , nelle lesioni meniscali l’ esame è meno preciso dell’ artroscopia .
-ARTROSCOPIA . E’ il mezzo piu’ accurato per scoprire le lesioni interne del ginocchio , perchè permette all’ ortopedico di ” guardare dentro l’ articolazione ” . L’ importanza diagnostica di questo esame è relativa soprattutto alle lesioni del menisco , e spesso viene impiegato per confermare le immagini della TAC o della RMN , che come detto risultano non veritiere nel 10% dei casi . Se il dolore o lo spasmo muscolare precludono la possibilita’ di effettuare un esame adeguato , c’ è il modo di farlo in anestesia locale. Non solo fornisce immagini chiare e precise delle condizioni del ginocchio , ma permette ( qualora ve ne sia necessita’ ) di riparare immediatamente la lesione ai legamenti o al menisco con interventi poco invasivi .
LE LESIONI E GLI SPORT
Si parla molto spesso di calcio e di conseguenza le lesioni che la pratica di questo sport comporta sul ginocchio e subito il pensiero corre ai menischi , ma purtroppo molte sono le lesioni che possono colpire il ginocchio ( infiammazione di tendini e legamenti ,stiramenti , lacerazioni o addirittura rotture ) nelle varie pratiche sportive :
AEROBICA i dolori alle ginocchia sono uno dei problemi piu’ comuni . La ripetizione ossessiva di certi gesti atletici puo’ provocare l’ infiammazione dei tendini del sistema estensore del ginocchio ( tendinite rotulea ) .
ATLETICA LEGGERA tra i saltatori in alto , è assai comune la tendinite rotulea (” ginocchio del saltatore “) cioè l’ infiammazione dei tendini che consentono il movimento di estensione del ginocchio . Oltre che tra i saltatori in alto , questa tendinopatia si trova nei giocatori di basket e volley , e tra gli atleti che si dedicano al sollevamento pesi .
BASE-BALL gli atleti dello sport americano per eccellenza incappano con una certa frequenza nelle distorsioni del ginocchio , conseguenti alla scivolata in base del giocatore ” on run ” .
CALCIO in questo sport gli infortuni al ginocchio sono molto vari : lacerazioni dei legamenti ,distorsioni e lesioni meniscali , comprendenti le rotture e le disinserzioni , specialmente a carico del menisco interno . Tra i legamenti crociati , il piu’ vulnerabile è quello anteriore .
La sua rottura puo’ aversi in seguito a un salto oppure dopo movimenti ” in pivot ” , cioè torsionali , in cui si ha la rotazione esterna forzata del femore rispetto alla tibia , con il piede bloccato . La distorsione del ginocchio si verifica invece quando la gamba e il piede vengono fermati di colpo , mentre il corpo conserva la posizione di movimento ; ma puo’ verificarsi anche calciando la palla a vuoto oppure mentre si sta eseguendo un ‘ acrobatica spaccata .
NUOTO i nuotatori a rana possono soffrire per uno stiramento cronico del legamento mediale , spesso a entrambi gli arti , dovuto alla spinta laterale dell’ arto inferiore : caratteristica del nuoto a rana che causa uno sforzo ripetuto in senso valgo ( verso l’ esterno ) .
PALLACANESTRO E PALLAVOLO i ripetuti salti durante il gioco rendono quasi epidemico il
” ginocchio del saltatore ” . Per di piu’ , possono verificarsi distorsioni del ginocchio , rotture del legamento crociato anteriore e lesioni del menisco .
SCI quando , cadendo in pista , la gamba subisce una brusca rotazione esterna , puo’ aversi una distorsione con lesione del legamento collaterale mediale . A rischio invece il crociato anteriore quando si lascia ” scappare ” verso l’esterno l’ uno o l’ altro degli sci , cosi’ da obbligare il ginocchio ad assumere una innaturale posizione a ” L ” . Infine , il menisco puo’ subire danni a causa di forze di decelerazione o rotazionali sul ginocchio sotto carico .
TENNIS possono verificarsi distorsioni del ginocchio per la rotazione della coscia verso l’ esterno ( o l’ interno ) a piede fermo . La gravita’ dell’ infortunio dipende dal grado della rotazione , e le parti interessate sono , via via , il legamento collaterale , il menisco e il legamento crociato anteriore .
PREVENZIONE
Molto puo’ fare lo sportivo per evitare lesioni e incidenti. Ecco i ” trucchi ” piu’ efficaci per rendere sicuro il gesto atletico nelle diverse discipline :
IL GINOCCHIO DEL NUOTATORE A RANA ( stiramento cronico del legamento mediale ) puo’ essere prevenuto modificando la tecnica di esecuzione dei movimenti , che consiste nell’ eseguire una spinta laterale della gamba molto piu’ stretta del normale . In alcuni sport come ad esempio il basket o il volley , un certo grado di protezione puo’ essere fornito dalle ginocchiere preventive . Queste sono concepite per prevenire o ridurre gli effetti di un trauma esterno sulle strutture del ginocchio , alle quali forniscono un sostegno adeguato ed efficace . Poichè il “ginocchio del saltatore ” è spesso associato , se non propio causato , da una forza inadeguata del quadricipite , questa forma di tendinite puo’ essere prevenuta con esercizi isometrici del muscolo della coscia ( contrazione del muscolo senza eseguire i movimenti articolari ) . La durata delle contrazioni dovrebbe essere da 6 a 10 secondi e la frequenza ottimale puo’ variare da 3 a 5 volte al giorno . Anche scarpe adeguate possono fare la loro parte . Infatti , negli infortuni al ginocchio provocati da attivita’ sportive , la stabilita’ del piede per terra è un elemento cruciale nell’ origine della lesione . Ne deriva che il pericolo di cadere vittima di guai piu’ o meno seri viene ridotto grazie all’ utilizzo di calzature pluririnforzate, con suola modellata .
GLI ESERCIZI
Dopo una lesione al ginocchio, la fretta è sempre una cattiva consigliera, perchè i rischi e le conseguenze di una ricaduta sono sempre molto elevati quando non si da’ all’ articolazione tempo e modo di guadagnare una guarigione completa . La ripresa precoce dell’ attivita’ sportiva , nel migliore dei casi , causerebbe solo prestazioni scarse e inconcludenti . Al contrario , il ritorno sui campi di gioco e sulle piste deve avvenire solo dopo aver portato a termine l’ intero programma di riabilitazione , specie se l’ atleta pratica uno sport che sforza molto le ginocchia , come il basket , il tennis oppure lo sci da discesa .
Il programma di riabilitazione di base è valido per tutti i tipi di lesione al ginocchio e ha lo scopo di ripristinare il movimento dell’ articolazione e di recuperare il tono dei muscoli flessori ( BICIPITE FEMORALE ) ed estensori ( QUADRICIPITE ) della gamba ; essenziali per la stabilita articolare.