Il Coenzima Q 10

Il Coenzima Q10 ha un’azione antiossidante su cuore, pancreas, polmoni, colon, prostate, cervello e muscoli. Beta bloccanti, statine e ipoglicemizzanti orali ne riducono i livelli endogeni.

Un valido aiuto nei casi di: poli terapie farmacologiche, stanchezza, astenia, fumo, stress, attività fisica pesante, obesità, cardiopatie

Antiossidante e antinvecchiamento

Simile per struttura alla vitamina E, il coenzima Q10, o ubidecarenone, è indispensabile per la respirazione e rigenerazione cellulare, partecipando attivamente al ciclo di Krebs di produzione dell’energia.Svolge un ruolo centrale nel funzionamento del muscolo cardiaco, ed è anche un potente antiossidante.

La carenza di coenzima Q10 si evidenzia negli anziani (ma sempre di più anche nei giovani), nelle affezioni coronariche, nella soppressione immunitaria e nelle affezioni periodontali. E’ dunque essenziale nei trattamenti e nella profilassi delle cardiomiopatie, ischemie, angina pectoris; per chi voglia incrementare i propri livelli di energia e per combattere l’invecchiamento.

Patologie cardiocircolatorie

La più nota ripercussione della mancanza di CoQ10 è l’affezione coronarica; pazienti con vari disturbi cardiaci dimostrano una consistente carenza di CoQ10 a livello ematico. Quando possibile, la biopsia svela generalmente una carenza a livello del miocardio.

All’inizio degli anni ’90 almeno 50 studi a livello internazionale hanno dimostrato l’efficacia del Q10 in patologie cardiovascolari quali le cardiomiopatie, aritmie, affezioni coronariche, insufficienza cardiaca congestizia, prolasso della valvola mitrale e ipertensione. Quando pazienti in attesa di trapianto cardiaco sono stati sottoposti alla somministrazione di 100 mg. di Q10 al giorno per 30 giorni il miglioramento è stato talmente netto da rendere non più necessari i trapianti.

In uno studio di 6 anni su 126 pazienti anziani affetti da cardiomiopatia dilatata cronica (classe II-III-IV ), sottoposti alla somministrazione di 100 mg di CoQ10 orale al giorno, l’87% dei pazienti mostrarono sensibili miglioramenti nell’arco di sei mesi. A parte due casi accompagnati da prurito, non vi furono altri casi di effetti collaterali o sintomatici riportati in sei anni di uso quotidiano di CoQ10. Altri studi hanno dimostrato l’efficacia del Q10, a dosaggi di almeno 100 mg. al dì, nelle cardiomiopatie. In 3 diversi studi, la somministrazione di 100 mg. al dì di Q10 a migliaia di pazienti infartuati ha prodotto un miglioramento di funzioni respiratorie, edema e palpitazioni nel 75% dei casi, se senza nessun effetto collaterale.

E’ stato accertato che i pazienti cardiaci hanno mediamente il 25% in meno do Q10 rispetto al normale, un dato significativo se si considera che con una carenza di Q10 del 75% il cuore cesserebbe di battere! Un altro dato importante in rapporto al ruolo cardiologico del Q10 è il suo elevato potere antiossidante. Data la sua naturale propensione a migrare verso il muscolo cardiaco (l’organo che ne è in assoluto più ricco), il coenzima Q10 previene l’ossidazione del colesterolo in LDL, e dunque la formazione di ateromi arteriosi.

Diversi ricercatori hanno indicato il Q10 come il più importante antiossidante per prevenire l’aterosclerosi. Infine, diversi studi hanno dimostrato che il Q10 può svolgere una potente azione di normalizzazione dell’ipertensione.

Malattie periodontali

L’area di maggior presenza del Q10, oltre a quella cardiaca, è la periodontale. Ciò spiega, almeno in parte, perché il Q10 sia in grado non solo di prevenire ma anche di combattere piorrea e altre patologie periodontali, come confermato da diversi studi.

Energia e attività antiossidante

Il Q10, come si è detto, è direttamente responsabile per la produzione cellulare di energia, ed è dunque un fondamentale supporto per chiunque eserciti attività fisiche ad alto dispendio energetico, come è ad esempio il caso degli sportivi.

Oltre a ciò, il Q10 è un potente antiossidante, capace di contrastare efficacemente i radicali liberi in eccesso che si producono all’interno della cellula e attaccano i mitocondri. Esso è dunque essenziale per rallentare l’invecchiamento cellulare, e anche per prevenire i danni ossidativi che si producono anche in chi svolga attività fisiche e sportive intense.

Infine, il CoQ10 è in grado di aumentare la capacità respiratoria, soprattutto nel caso di individui affetti da problemi polmonari.

Diabete e obesità

E’ noto che il diabete è strettamente legato all’insorgenza di malattie circolatorie. Il Q10, oltre ad essere efficace su queste ultime, ha dimostrato di poter ridurre il tasso glicemico del sangue nel giro di 6 mesi con un dosaggio di appena 60 mg. al giorno. Anche per quanto riguarda l’obesità il CoQ10 può svolgere un ruolo importante, in quanto sembra favorire il dispendio energetico dei grassi accumulati.

Circa il 50% delle persone sovrappeso sono carenti in Q10, e la supplementazione di Q10 può contribuire ad aumentare notevolmente il successo delle diete ipocaloriche.

Altre patologie

Dato il ruolo globale svolto dal Q10 nell’organismo, sembra evidente che la correzione di eventuali deficienze di Q10 possa produrre risultati significativi nelle più diverse patologie. Ad esempio, è stato rilevato che le persone affette da tumore hanno livelli estremamente bassi di Q10.

Anche se questo non significa che la correzione di tale carenza sia curativa del tumore, tuttavia almeno uno studio importante ha dimostrato la capacità del Q10 ad elevati dosaggi (390 mg. al dì) di migliorare radicalmente, e in alcuni casi addirittura di far recedere, i tumori al seno. Altri studi hanno dimostrato l’azione benefica del Q10 nella malattia di Alzheimer; nella distrofia muscolare; nella malattia di Huntington; nella sterilità maschile.

Evidenze cliniche dell’uso di CoQ10

La normale produzione di CoQ10 all’interno dell’organismo diminuisce con l’aumentare dell’età, particolarmente dopo i 35 anni. L’aggiunta di CoQ10 alla dieta nella quantità di 20/30 mg al giorno, può essere appropriata per tutti gli individui sopra i 35 anni.

Il CoQ10 può anche costituire un efficace supporto per le seguenti patologie: insufficenza cardiaca congestionante, angina pectoris, affezioni cardiache ischemiche, ipertensione, gengiviti e affezioni periodontali.

E per finire:

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