Molte persone che praticano Body Building pensano che più si stimola l’insulina più si riesce ad aumentare la massa muscolare, ma purtroppo non è cosi.
Come prima cosa impariamo che questo ormone non risulta anabolico per il tessuto muscolare, ma che è invece sempre anabolico per il tessuto adiposo.
Quello che ci interessa capire (e che molti spesso confondono) è che l’insulina se stimolata correttamente è anticatabolica per il muscolo ed evita il catabolismo proteico endogeno.
Quando al contrario la stimolazione dell’insulina diviene iperinsulinemia (alti livelli ematici d’insulina) diventa ovviamente catabolica per il tessuto muscolare (stimolando l’ossidazione degli aminoacidi, specialmente quelli ramificati, ed attivando di conseguenza l’enzima epatico che causa il catabolismo).
Trovandoci in condizioni d’iperinsulinemia quello che si trova avvantaggiato è il tessuto adiposo poiché in questa condizione l’insulina diventa anabolica per l’adipe.Nelle molteplici funzioni dell’insulina quella che interessa ai body builder è l’apertura delle porte della membrana cellulare che permette di ricevere il glucosio legato ai suoi trasportatori (vedi GLUT4).
Da ricordare ovviamente è che ogni nutriente possiede un suo trasportatore e che lo scopo dell’insulina è solo quello di stimolare l’unico legame tra GLUT4 ed i recettori delle membrane cellulari e quindi di stimolare l’uptake del solo glucosio, infatti gli aminoacidi, i grassi ecc… utilizzano trasportatori diversi.
Il concetto di assumere carboidrati semplici o ad alto IG nel post work out non è stato, probabilmente, compreso da molti poiché questi non servono per ripristinare più velocemente il glicogeno muscolare (è stato infatti dimostrato che il ripristino avviene maggiormente se si assumono carboidrati dopo circa 1 ora dal termine dell’allenamento), ma perché grazie alla stimolazione dell’insulina, si riesce a bloccare il rilascio di ormoni catabolici, come le catecolamine, che vengono rilasciate durante l’allenamento per lo sviluppo della massa muscolare.
Schema dell’effetto d’ingresso dell’insulina sul metabolismo cellulare del glucosio: l’insulina lega il recettore (1), che avvia diverse cascate di trasduzione del segnale (2). Tra di esse figura la traslocazione del trasportatore Glut-4 alla membrana plasmatica (3), la glicogenosintesi (4), la glicolisi (5) e la sintesi degli acidi grassi (6)
Riassumendo bene il discorso, nel post allenamento, optiamo per un dosaggio moderato di zuccheri veloci che serviranno per bloccare il catabolismo ed assumiamo una buona dose di proteine, il tutto per riportare l’organismo dallo stato d’allarme a quello di riposo; dopo un’ora dalla fine dell’allenamento faremo un pasto completo per stimolare la sintesi e riparazione tissutale ed ovviamente il ripristino del glicogeno muscolare ed epatico.
Ovviamente questo è un discorso che vale per la massa, per chi invece vuole dimagrire, sappiamo che al termine dell’allenamento la lipolisi è al massimo e personalmente dopo il work out eliminerei qualsiasi tipo di zucchero, poiché stimolando l’insulina andrebbero a limitare se non a bloccare totalmente la lipolisi.
In questo caso sarebbe ideale fare un pasto completo un’ora dopo l’allenamento, in modo da sfruttare al massimo la lipolisi senza doverci preoccupare troppo del catabolismo muscolare, dal momento che di acidi grassi e di adipe in corpo ne abbiamo sempre una riserva. Teniamo poi presente che nel lasso di tempo di un’ora, qualsiasi processo catabolico, se si fa un pasto completo, sarà invertito.