Integratori…che cosa sono?

Spesso in palestra, nel web, alla tv o alla radio sentiamo parlare di integratori, ma cosa sono? A che cosa servono e chi li usa?

Col termine integratori solitamente si definiscono un gruppo di sostanze e di alimenti naturali che dovrebbero contribuire a:

integrare il bisogno di nutrienti in caso di carenza o di aumentato fabbisogno

aumentare le masse muscolari e il peso corporeo

migliorare i meccanismi fisiologici di espressione della forza muscolare e della resistenza organica

ritardare l’affaticamento fisico durante l’allenamento

ristabilire più rapidamente il recupero dopo l’allenamento o la gara

Il mercato propone continuamente nuovi integratori alimentari, esaltandone il ruolo “indispensabile” per la massima performance fisica e psichica. Queste incessanti informazioni non sempre sono recepite correttamente dai potenziali utenti, per cui si assiste spesso ad un uso improprio ed esagerato di questi prodotti.

integratori cosa sono massa definizione termogenici body building

Salvo casi eccezionali, gli studi che confermano la validità degli integratori sono quasi sempre controbilanciati da altri studi che ne affermano la totale inutilità.

Un tecnico sportivo serio e qualificato, prima di proporre prodotti per l’integrazione alimentare dell’atleta dovrebbe chiedere allo specialista in Medicina dello Sport di verificare se la dieta giornaliera dell’atleta è equilibrata sotto tutti i punti di vista. Una dieta “sbilanciata” il più delle volte rimane sbilanciata se vengono assunti integratori che non contengono il principio alimentare carente.

Non bisogna mai dimenticare che i cibi normalmente ingeriti, specialmente se naturali, sono sufficientemente ricchi dal punto di vista qualitativo e quantitativo e che l’organismo, a parte per i grassi, non riesce ad immagazzinare il surplus di principi alimentari. In alcuni casi questo surplus, oltre ad affaticare i sistemi fisiologici di smaltimento, può creare uno stato di tossicità.

Un ruolo sicuramente importante degli integratori è quello preventivo, particolarmente per gli atleti che si allenano intensamente e nello stesso tempo sono costretti al dimagrimento per rientrare nei limiti della categoria di appartenenza. Infatti la riduzione prolungata delle calorie necessarie, può determinare la carenza di qualche principio alimentare importante.


Stelvio Beraldo

Maestro di Sport

Lievito di birra

È costituito da un insieme di funghi microscopici (miceti) che si trovano nel mosto della birra e sulla buccia di alcuni frutti. Questi funghi sono utili alla fabbricazione della birra e per la confezione del pane in quanto hanno la caratteristica di trasformare gli zuccheri e di produrre anidride carbonica.

Quest’ultima determina il rigonfiamento del pane.

Il nome lievito di birra deriva dal fatto che in passato, per la fermentazione della birra, ne venivano usati i residuati del mosto. Il calore sopra i 45%, lo rende inattivo. Le sue proprietà vengono diminuite anche dalla presenza della luce e dal contatto con gli antibiotici.

lievito birra body building integratore(fonte: Wikimedia – autore: Hellahulla)

Il lievito di birra essiccato contiene essenzialmente proteine (fino al 38%)) ed aminoacidi essenziali, glicidi (fino al 38%), grassi (fino all’1%), enzimi, fosforo, magnesio, potassio, sodio, calcio, ferro, cromo, zinco, vitamine del complesso B (B1, B2, B6), vitamina H, acido folico e acido pantotenico, biotina. Stimola la produzione di anticorpi, agisce come stimolante delle ghiandole endocrine, migliora la capacità di assorbire gli zuccheri, coadiuva il fegato nell’azione antitossica ed è un tonico generale del sistema nervoso e dell’organismo. Ha proprietà antianemiche e vitalizzanti.

Viene utilizzato negli stati di carenza nutritiva e vitaminica, nelle convalescenze e nelle deficienze immunitarie. Agisce come coadiuvante nella cura di stipsi e coliti. Può essere un ottimo integratore nelle discipline sportive che richiedono il continuo controllo del peso corporeo per prevenire eventuali deficit di principi alimentari.

Stelvio Beraldo
Maestro di Sport

HIT (introduzione al metodo di Arthur Jones)

Esistono svariati metodi e diverse filosofie di allenamento per l’aumento della massa muscolare. Arthur Jones, personaggio controverso ma sicuramente carismatico, teorizzò quello che in seguito verrà definito High Intensity Training, ovvero HIT.

Dal nome stesso si comprende che la chiave di questa metodologia è l’utilizzo di una intensità di allenamento molto elevata, in contrapposizione ad un volume di lavoro (per muscolo) limitato.

Nel 1970 Jones andò contro ogni regola e dogma dell’epoca: niente alto volume, niente allenamenti bi-giornalieri anzi, le basi del suo pensiero sono riassumibili nella frase “fai il contrario di quello che le riviste ti dicono di fare”.

Per chi fosse interessato ad approfondire l’aspetto “storico” e i retroscena del pensiero di Arthur Jones (inventore delle macchine Nautilus) consiglio di dare uno sguardo ai “riferimenti” di questo articolo.


I PRINCIPI BASE

I capisaldi del metodo HIT possono essere riassunti nei seguenti punti chiave:

Intensità

Per ogni esercizio va eseguita una sola seria. Questa va conclusa solo quando si raggiunge la momentanea incapacità muscolare. Il che significa di fatto eseguire “ogni possibile ripetizione”.

Forma

Importante tanto come l’intensità, la forma di esecuzione (o tecnica) deve essere rispettata in modo assoluto. Questo per vari motivi (tra cui evitare gli infortuni), ma soprattutto per assicurare che il muscolo “target” sia effettivamente allenato con il giusto livello di intensità.

Alcuni principi base da tenere in considerazione sono:

    • eseguire sempre il movimento in modo controllato (niente movimenti balistici…)
    • iniziare e concludere il movimento in modo graduale
    • eseguire il movimento in modo continuo durante il cambio di direzione (mantenendo cosi sempre il muscolo sotto tensione)
    • utilizzare una cadenza di lavoro “lenta” (ad esempio 2″ nella fase positiva e 2″ in quella negativa)
    • lavorare con ROM (arco di movimento) completo, applicando i seguenti accorgimenti:
      • esercizi monoarticolari: breve pausa in contrazione, nessuna pausa in allungamento esercizi multiarticolari di trazione: breve pausa in contrazione e in allungamento
      • esercizi multiarticolari di spinta: il movimento deve essere continuo (nessuna pausa) e vanno evitati i “lock articolari” (ovvero il movimento va invertito prima di raggiungere il limite dell’articolazione)
    • postura:
      • mantenere l’addome contratto e la spina dorsale in posizione neutra
      • da seduti tenere entrambi i piedi appoggiati al pavimento (o al supporto della macchina)
      • da in piedi: mantenere le ginocchia leggermente flesse e i piedi a larghezza spalle
    • la respirazione deve essere istintiva: concentratevi sul lavoro muscolare e lasciate che sia il vostro subconscio a occuparsi della respirazione

Ripetizioni

Il range di lavoro ottimale è tra le 8 e le 12 ripetizioni, questo permette infatti di rimanere nell’ambito del lavoro anaerobico (pesi più leggeri spostano l’esercizio nell’ambito del lavoro aerobico). Occasionalmente è possibile usare range più elevati (15-20 ripetizioni) per la parte bassa del corpo e carichi maggiori per la parte alta del corpo (5-8 ripetizioni).

Progressione

Per ottenere risultati è importantissimo cercare l’incremento costante nella prestazione. Raggiunte le 12 ripetizioni in buona forma è necessario incrementare il peso (2-5% di incremento).

Frequenza

Secondo Arthur Jones un allenamento efficacie si basa su tabelle full body eseguite con frequenza settimanale di 1-3 volte (in base al livello di esperienza dell’atleta):

    • novizi-intermedi: 12 esercizi da eseguire 2/3 volte a settimana
    • avanzati:7-8 esercizi da eseguire 1/2 volte a settimana

Secondo Jones se un allenamento non produce risultati, la soluzione e ridurre la frequenza (fermo restando che l’allenamento rispetti le regole sopra descritte)

Ordine degli esercizi

La tabella di allenamento deve essere strutturata in modo che gli esercizi che colpiscono muscoli grandi vengano periodizzati. Per questo motivo l’ordine corretto dovrebbe essere il seguente:

    1. gambe
    2. schiena
    3. petto
    4. muscoli minori (spalle, braccia…)

Recupero/Scarico

E’ di fondamentale importanza capire che il muscolo cresce durante la fase di recupero. Ovvero fuori dalla sala pesi. Per questo è importante prestare particolare cura sia ai giorni di recupero che alla qualità stessa del riposo. Inoltre è consigliabile inserire periodi di scarico completo nella pianificazione annuale dell’allenamento. Ad esempio Ellington Darden nei suoi articoli consiglia 2 periodi di 9 giorni di completo scarico nell’arco di un anno di allenamento.

CONCLUSIONI

Questo articolo ha lo scopo di presentare il metodo HIT per permettere al lettore di formulare un proprio punto di vista e avere gli strumenti per capire la filosofia di lavoro ideata e applicata da Arthur Jones. Tra i riferimenti ho inserito materiale utile per approfondire questo argomento. E’ importante ricordare (onde evitare di cadere “vittime” della fobia da sovrallenamento o usare l’HIT come scusa per “lavorare meno”) che il principio chiave di questo sistema è raggiungere l’incapacità muscolare in ogni singolo esercizio, e cercare di spingere sempre il proprio corpo al massimo per raggiungere intensità sempre più elevate.

RIFERIMENTI

“The New High Intensity Training” by Ellington Darden
“Dr. Darden HIT”
“Nautilus Bulletin n° 1” by Arthur Jones
“ArhurJonesExerxise.com”

 

Davide Canalia (Staff Bodytraining.it)

Sindromi Vertiginose

Il 10 eDIAGNOSI STRATEGIE TERAPEUTICHE TRATTAMENTO DISTURBI EQUILIBRIO posturologi associazione italiana posturologi 11 aprile 2010, si terrà a Caserta e precisamente nella sala congressi della casa di cura S. Michele a Maddaloni, il corso intitolato:
DIAGNOSI E STRATEGIE TERAPEUTICHE NEL TRATTAMENTO DEI DISTURBI DELL’EQUILIBRIO.

Tenuto dal Prof. Leonardo Manzari Otorinolaringoiatra responsabile del master in Vestibologia dell’università La Sapienza di Roma, coordinatore scientifico: Dott. Gianluca Salernitano Presidente dell’ Associazione Italiana Postorulogi.

DIAGNOSI  STRATEGIE TERAPEUTICHE TRATTAMENTO DISTURBI EQUILIBRIO posturologi associazione italiana posturologi

COPPA ITALIA BENCH PRESS 2010, 7 febbraio

COPPA ITALIA BENCH PRESS + GALA’ DANZA ED ARTI MARZIALI, LAMEZIA TERME (CZ) – PALASPORT VIALE MARCONI – DOMENICA 07 FEBRAIO 2010, Ora: 8.30 – 15.00

 

CATEGORIE BENCH PRESS

Under 15 – Under 17 – Under 19 – Under 22
Categorie Seniores:
Fino 70 kg – fino 75 kg – fino 80 kg – fino 90 kg – fino 100 kg – fino 110 kg – oltre 110 kg

    • Cat. MASTER A (da 40 a 45 anni non compiuti)
    • Cat. MASTER B (da 45 a 50 anni non compiuti)
    • Cat. MASTER C (da 50 a 60 anni non compiuti)
    • Cat. MASTER D (da 60 in poi)

Categorie donne:

donne Under 22
donne SENIORES: sotto 55 kg
donne SENIORES: oltre 55 kg

La classifica verrà stilata, in tutte le categorie con Tab. SCHWARTZ
La gara si svolgerà CON fermo.
Vietato l’uso di maglietta elastica e gomitiere.
Abbigliamento Obbligatorio: Costume olimpionico oppure Pantaloni e maglietta tinta unita aderenti
Punteggio classifica a squadre: 1° posto 10 p. – 2° posto 6 p. – 3° posto 4 p.

INFO: DOTT. FRANCESCO DE NARDO 333 3989908 CSENCATANZARO@HOTMAIL.COM

VOLANTINO + MODULO ADESIONE
COPPA ITALIA BENCH PRESS + GALA’ FITNESS ED ARTI MARZIALI
LAMEZIA TERME (CZ) – PALASPORT VIALE MARCONI – 06/07 FEBRAIO 2010
Volantino galaà + coppa italia panca 07
Microsoft Word Dokument [253.0 KB]
Download

1° TROFEO OVER THE TOP, 6 febbraio 2010

GARA DI BODYBUILDING QUALIFICANTE PER I CAMPIONATI ITALIANI WABBA-CSEN 2010 Luogo Gara P.zza Diaz zona Sambiase (LAMEZIA TERME – CZ)

Scuola Enrico Borrello all’interno dell’Ente Fiera Lamezia data, sabato 06 febbraio 2010 – PESATURA ORE 16:00 – GARA ORE 20:00

ESORDIENTI – SEMIESORDIENTI – CAMPIONI

      • CAT. JUNIORES (UNDER 23)
      • CAT. HP -9KG
      • CAT. HP -173 CM (TOLLERANZA 0KG
      • CAT. HP +173 CZ (TOLLERANZA 0KG)
      • CAT. OVERWEIGHT (SENZA LIMITI DI PESO)
      • CAT. CAMPIONI hp (TOLLERANZA +3KG)
      • CAT. OVER 40 – OVER 50
      • CAT. DONNE FASHION
      • CAT. DONNE SHAPE

INFO: DOTT. FRANCESCO DE NARDO 333 3989908 CSENCATANZARO@HOTMAIL.COM

DOMANDA ADESIONE
domanda iscrizione a gara new neutra.doc
Microsoft Word Document [43.0 KB]
Download

DoggCrapp (introduzione al metodo)

Il DoggCrapp (DC nel resto dell’articolo) è un metodo di allenamento ideato da Dante Trudel, è classificabile tra le metodologie di allenamento brevi e intensi.

Questo articolo ha lo scopo di fornire una rapida panoramica del sistema di allenamento utile per aiutare l’utente esperto a capirne i meccanismi di base.


PRINCIPI CHIAVE

      1. Il DC ruota intorno ad alcuni semplici principi:
      2. non è un metodo per principianti
      3. non è un sistema di allenamento utile per gli sportivi “in generale”, è un sistema di allenamento per Body Builder
      4. è un metodo intenso e frequente; questo significa che ogni gruppo muscolare viene allenato usando “tecniche di intensità” e ponendo enfasi sulla fase negativa del movimento, è frequente perché nell’arco di 10gg ogni gruppo è allenato 2 volte.
      5. fa ampio uso dello stretching fasciale:dopo ogni serie allenante il muscolo va sottoposto per circa 40-90 secondi a stiramento intenso
      6. l’allenamento deve essere periodizzato: vengono definite 2 fasi di allenamento “blast” e “cruise”
      7. viene messa massima enfasi sull’aumento progressivo del carico utilizzato per allenarsi, l’obiettivo è aumentare i carichi mantenendo costante la tecnica di esecuzione: muscoli più forti sono muscoli più grossi (per via dell’adattamento muscolare allo stimolo di crescita). Per evitare gli stalli viene usata una particolare rotazione degli esercizi.

1 SERIE ALLENANTE

La parte più complessa del DC è capire che si deve dare il tutto per tutto in una unica serie allenante. Questo significa 2 cose:

      1. è necessario fare un riscaldamento corretto con il numero di serie che ritenete opportuno voi (ricordiamo che il DC è per utenti esperti che “sanno cosa fanno”)
      2. è opportuno (quando l’esercizio e la sicurezza lo consentono) usare tecniche di intensità, la preferita da Dante e quella che viene considerata un must nel DC è il rest pause.

Viene utilizzato il rest pause perché è la tecnica che consente il maggior ritorno in termini di forza (ricordiamo che il DC si basa sulla ricerca costante di un aumento di carichi a parità di tecnica)

Tecnica di esecuzione consigliata

Dante consiglia di eseguire ogni ripetizione con massima enfasi sulla fase negativa (arrivando anche a consigliare negative di 6-8″). Ogni fase del rest pause va intervallata da 10-15 “respiri profondi”. Ogni serie va conclusa (se possibile farlo in sicurezza) con una negativa e poi subito seguita dallo stretching.


STRETCHING

Al termine di ogni serie allenante il muscolo deve essere sottoposto ad allungamento. Lo stretching permette di aumentare la capacità di recupero del muscolo ma anche di amplificare la portata dello stimolo di crescita. Lo stretching va protratto oltre la fase dolorosa e mantenuto per un periodo di 40-90″.

PERIODIZZAZIONE

Questo sistema di allenamento può essere molto stressante per il corpo. Per questo viene sottolineata la necessità di applicare tutti quegli accorgimenti che permettono al nostro fisico di recuperare nel modo corretto. La periodizzazione è l’elemento chiave che ci permette di continuare a crescere con il DC.

L’allenamento è diviso in 2 fasi:

    • blast: fase di allenamento vera e propria
    • cruise: fase di “recupero attivo”, si riduce l’intensità di lavoro per permettere al corpo di recuperare completamente.

 

La fase di “cruise” deve essere preventiva e non curativa, questo significa che lo “scarico” va applicato prima che sia troppo tardi..

Di “norma” si consiglia una fase di blast di 16 settimane seguita da un cruise di 1-2.

SPLIT, SCELTA DEGLI ESERCIZI E “ROTAZIONE”

Lo split classico del DC è il seguente:

Giorno A:

    • Petto
    • Tricipiti
    • Spalle
    • Dorso: Spessore
    • Dorso: Larghezza

Giorno B:

    • Bicipiti
    • Avambracci
    • Polpacci
    • Quadricipiti
    • Femorali

Le giornate si susseguono con questo semplice schema: A-Riposo-B-Riposo-A…

Applicate su una settimana tipo:

Lunedì: A
Martedì: Riposo
Mercoledì: B
Giovedì: Riposo
Venerdì: A
Sabato: Riposo
Domenica: Riposo
Lunedì: B
Martedì: Riposo…

E’ importante la scelta degli esercizi. Non ci sono particolari linee guida ne una lista di esercizi “giusti” e esercizi “sbagliati” (l’utente esperto dovrebbe già sapere cosa funziona e cosa no…).
Per ogni gruppo vanno scelti 3 esercizi, questi verranno fatti ruotare ad ogni sessione.
Ad esempio per il petto scegliamo: panca piana, parallele, panca inclinata; con riferimento alla settimana descritta sopra ecco come risultano ruotati gli esercizi:

Lunedì: Panca piana
Venerdì :parallele
Mercoledì: Panca Inclinata
Lunedì: (si ricomincia) pana piana

Gli esercizi vanno cambiati quando si raggiunge uno stallo.

Davide Canalia (Staff Bodytraining.it)

I Principi della moderna dietetica

gamberi principi di dietetica diete carboidrati proteine grassi glucidi protidi lipidiTutto ciò che mangiamo è composto da 3 macronutrienti essenziali: le proteine, i grassi e i carboidrati. Questi sono i “mattoni” che utilizza il corpo per le sue varie funzioni: plastiche (creazione o rigenerazione tissutale e ormonale) ed energetiche (generare energia mediante la scissione di glucosio).

Tutti e tre i principi nutritivi sono fondamentalmente formati da carbonio idrogeno e ossigeno, più o meno numerosi e articolati nella struttura chimica della molecola.

I CARBOIDRATI

Biochimicamente sono composti da carbonio, idrogeno e ossigeno. Il nostro corpo riesce ad utilizzare fondamentalmente solo il GLUCOSIO come fonte energetica diretta, da inserire nei processi metabolico-ossidativi, quindi sintetizzate ATP. Questa molecola ad alta energia, appunto, immagazzina e trasporta energia che in seguito cederà dove quest’ultima è richiesta.

Ci sono 2 grandi categorie di zuccheri, quelli semplici e quelli più o meno complessi.
Gli zuccheri semplici sono formati da uno(monosaccaridi) o 2 (disaccaridi) molecole di zucchero (principalmente glucosio e/o fruttosio); essi sono assunti in maniera rapida dal torrente ematico dal canale digestivo e sono una fonte di energia molto intensa, IMMEDIATA e a breve termine. Lo zucchero da cucina, chiamato saccarosio, è formato semplicemente da 1 molecola di glucosio e da una di fruttosio.

Quelli complessi sono catene molto più lunghe di molecole; vengono chiamati polisaccaridi/oligosaccaridi o, più semplicemente, AMIDI. Nel nostro corpo, il modo in cui viene stoccato il glucosio, è in lunghe catene sotto forma di GLICOGENO, presente in maggior ragione nel muscolo scheletrico, nel cuore e nel fegato. Forniscono energia a medio e lungo termine, visto che la loro scissione necessita più tempo a livello digestivo.
La cellulosa, la lignina, etc. – che vengono chiamate fondamentalmente FIBRE ALIMENTARI – non vengono digerite dall’uomo perché il nostro organismo è sprovvisto degli enzimi deputati a tale attività.

I mono e oligosaccaridi (quelli semplici) li assumiamo principalmente dai dolci, dalla frutta, da caramelle, torte,etc. Gli amidi, invece, li si assumiamo tramite i cereali, le verdure, le patate, la pasta, il pane etc.
Ogni grammo di carboidrati permette di generare ben 4 kilocalorie (kcal, spessissimo abbreviato in calorie).

LE PROTEINE

Sono il macronutriente ESSENZIALE per la rigenerazione del nostro corpo. Ogni cosa nel nostro corpo è a base proteica… Il nostro DNA codifica proteine particolari!
Una proteina è una combinazione particolare di AMINOACIDI, messi in diversa sequenza per svolgere funzioni diverse. Invertire o cambiare l’ordine di alcune proteine può avere conseguenze DISASTROSE sulla nostra vita…

Tutte le malattie genetiche comportano la modifica di anche una sola proteina! L’anemia, l’ipercolesterolemia, marker tumorali, e quant’altro sono semplicemente proteine non correttamente codificate. Appunto come detto prima, le proteine sono formate da basi più piccole, gli aminoacidi!

Gli aminoacidi in natura, quelli che sono proteinogenetici, sono in totale 20 diversi; otto di questi sono essenziali per l’uomo, cioè devono essere quotidianamente introdotti.
Alcuni alimenti forniscono proteine “nobili”, cioè altamente utilizzabili dal nostro corpo, con un buon rapporto aminoacidico… Invece altri sono carenti di uno o più aminoacidi, che rendono le proteine non perfettamente utilizzabili.
Per meglio chiarire quanto sopra esposto, è necessario introdurre il concetto di “valore” di una proteina: essa sarà più valida più il suo spettro aminoacidico sarà correttamente bilanciato e assimilabile.

Proteine molto pregiate e utili sono quelle delle uova (valore 100) e del latte (90), seguite poi dalla carne/pesce (80), dalla soia(70), dei legumi(60) e per ultimi dei cereali(40).

Il fabbisogno medio di proteine per un sedentario è circa 0,8 grammi di proteine per chilo di massa magra; 1,2 – 1,5 per un atleta normale e 2,0 – 2,2 per uno che cerca di mettere muscolo. Anche queste ultime forniscono 4 kcal per grammo.

I GRASSI

I grassi fanno parte sempre di uno dei tre macronutrienti che compongono i cibi. Sono importantissimi, molto più importanti di quanto le varie ditte di prodotti – per così dire, dietetici – vi vogliano far credere.

“STAMPATEVELO IN TESTA: I GRASSI CHE MANGIATE NON VENGONO STOCCATI COME GRASSO CORPOREO”

E’ sempre il totale calorico giornaliero inserito meno la “spesa energetica” giornaliera di ognuno che dice quanto uno ingrassa o dimagrisce, e questo è QUASI INDIPENDENTE da cosa abbiate mangiato quel giorno.
I grassi costituiscono praticamente OGNI membrana cellulare di ogni singola cellula del vostro corpo; la mielina che ricopre i neuroni è composta da lipidi; alcuni ormoni (tra cui l’adorato testo….Ahhhh che goduria, hihihihihi) sono a base lipidica.

Forniscono 9 kcal al grammo e sono il macronutriente più calorico a parità di peso… Quindi sono, fortunatamente, molto energetici! E’ quello il motivo per il quale il corpo stocca grasso e non mollica di pane; altrimenti gli obesi sarebbero come minimo il doppio….Ovviamente scherzo!

Il corpo stocca trigliceridi (è la forma più comune nella quale sono presenti i grassi: tre catene di acidi grassi unite da una molecola di glicerina). Fondamentalmente per 2 motivi: riserva energetica e coibentazione (praticamente protezione termica). In ogni momento della vostra vita, voi mettete grasso e bruciate grasso. Ogni 2 mesi tutto il vostro grasso è stato sostituito da altro grasso!

Esistono fondamentalmente TRE tipi di grassi: I SATURI, I MONOINSATURI e i POLINSATURI.
Si chiamano così in conseguenza del fatto che abbiano nessuno, uno o più doppi legami tra gli atomi di carbonio che li costituiscono.

GRASSI SATURI
Non hanno doppi legami tra atomi di carbonio, rendendo difficile la loro utilizzazione da parte del corpo; è consigliabile limitare l’assunzione di questo tipo di lipidi, sebbene una certa quota (diciamo il 10-20% del totale di grassi assunti) sia NECESSARIA per la sintesi, ad esempio, degli ormoni a base di colesterolo. Una carenza o uno squilibrio a questo livello porta GRAVI sintomatologie. Basti pensare che, se una donna riduce troppo l’assunzione lipidica, compare amenorrea, o ipogonadismo e impotenza nel caso dei maschietti.
I grassi saturi sono presenti fondamentalmente in tutti gli alimenti animali, in primis nel burro (composto quasi esclusivamente da grassi saturi), nel grasso animale e nei latticini in genere.

GRASSI MONOINSATURI
hanno un solo doppio legame tra atomi di carbonio; sono grassi con caratteristiche intermedie tra i 2 (anche se sono moooooolto più salutari dei primi…). Sono fondamentalmente insaturi i grassi maggiormente presenti nella dieta quotidiana: ne contengono, ad esempio, la frutta secca, l’olio di oliva, quello di semi etc.

GRASSI POLINSATURI
Hanno almeno 2 doppi legami, sono realmente necessari al corpo e sono una vera panacea. A sentire gli ultimi studi a riguardo: abbassamento del colesterolo, fluidificazione del sangue, aumento della sensibilità insulinica, effetto antinfiammatorio, potenziamento immunitario, protezione da tumori e radicali e tante altre belle cose fanno parte dei vantaggi di una dieta ricca di questo genere di acidi grassi.

Ne fanno parte i famosi omega 3 e omega 6; essi costituiscono un gruppo un po’ particolare in quanto questo tipo di grassi è altamente deperibile; ed infatti sono molto sensibili tanto che le alte temperature di cottura, agli agenti esterni e le radiazioni luminose compromettono le loro proprietà biologiche. Di particolare importanza – in questa categoria – è l’acido linoleico e quello linolenico, che sono la fonte principale di sintesi per gli “eicosanoidi buoni” .
Essi sono contenuti in piccola parte nella frutta secca (particolarmente nelle noci) e in gran parte nell’olio di lino, quello di pesce, nel salmone, nello sgombro e un po’ in tutti i pesci grassi.

Fatta distinzione tra le tre categorie, capiamo come sia importante in una dieta qualsiasi aumentare l’apporto di acidi grassi insaturi, visto che la nostra dieta – diciamo “sociale” – ci riempie di grassi saturi , mandando a quel paese il delicato equilibrio di cui necessitiamo per vivere bene ed a lungo.

 

 

Gabriel Petre

Ginseng

Radiceginseng tonico generale sistema nervoso eccesso sfalsa test antidoping di origine orientale, si sviluppa in circa sette anni depauperando di sali minerali il terreno che la ospita. A seconda del paese di origine ne esistono diverse varietà: cinese, coreana, giapponese, siberiana, polinesiana, etc. La radice coreana è ritenuta la migliore.

È un concentrato di elementi attivi come le vitamine del gruppo B, magnesio, rame, cobalto, ferro, fosforo ed enzimi.

Viene commercializzato come tonico generale del sistema nervoso, in grado di riequilibrare anche la pressione del sangue, aumentare il numero dei globuli rossi ed agire sulla sintesi proteica del midollo osseo.

Viene prescritto come coadiuvante negli stati di stress fisico. Nello sport viene proposto in quanto sembra faciliti l’utilizzo dei substrati energetici muscolari ed abbassi la percentuale di acido lattico che viene prodotto dall’esercizio fisico.

Un’assunzione eccessiva sembra alteri l’attività ormonale col rischio di “falsa” positività agi esami antidoping.

ginseng tonico generale sistema nervoso eccesso sfalsa test antidoping

Stelvio Beraldo
Maestro di Sport

Gingko biloba

Di origine cinese, è una pianta ornamentale utilizzata fin dall’antichità per le sue doti farmacologiche nelle patologie cardiocircolatorie, nelle bronchiti e nelle manifestazioni asmatiche.

La sua azione benefica è basata essenzialmente sull’alto contenuto di antiossidanti utili a combattere i radicali liberi come i flavonoidi (circa il 24%) e i terpenoidi (circa il 6%).

Inoltre la miscela di glucosidi in esso contenuta rafforza la membrana dell’endotelio che riveste le pareti dei vasi sanguigni. Ha un’azione antiaggregante sulle piastrine, migliora la circolazione cerebrale e protegge il sistema nervoso.

L’utilizzo nello sport parte dal presupposto che l’attività fisica intensa, sia di resistenza organica che di forza muscolare, causa un incremento notevole delle reazioni che utilizzano l’ossigeno (aumento della respirazione polmonare, dell’attività dei mitocondri delle cellule muscolari, ecc.) e conseguente surplus di formazione di perossido di idrogeno. Anche le reazioni biochimiche legate all’accumulo e rimozione dell’acido lattico dai muscoli affaticati, contribuiscono ad innalzare la soglia dei radicali liberi.

Secondo alcuni studiosi, la lisi della membrana cellulare da parte dei radicali liberi (perossili), è una delle cause del dolore muscolare. Lo stesso avviene per i globuli rossi, per cui può determinarsi o accentuarsi uno stato di anemia.

L’atleta allenato è comunque in grado di fronteggiare la presenza di radicali liberi in maniera nettamente più efficace del sedentario o di chi pratica attività fisica saltuariamente.

Gingko biloba rafforza membrana endotelio riveste pareti vasi sanguigni azione antiaggregante piastrine migliora circolazione cerebrale protegge sistema nervoso

Stelvio Beraldo
Maestro di Sport