Dorian Yates: Introduzione al Metodo Yates

Lo scopo di questo articolo è quello di fornire un’introduzione al metodo di allenamento utilizzato da Dorian Yates, body builder IFBB Pro 6 volte Mr Olympia negli anni 90.

Yates basa il suo metodo sul lavoro di Mike Mentzer, razionalizzandolo e utilizzandolo per ottenere risultati che lo hanno portato a dominare gli anni 90.

CONCETTI CHIAVE

Dorian si rifà ai “Principi di Weider” per quanto riguarda le tecniche applicate al suo allenamento, ecco in breve quali sono i cardini del suo sistema allenante:

    • allenamento con sovraccarico
    • ripetizoni forzate
    • rest pause
    • ripetizioni negative
    • drop set
    • ripetizioni parziali
    • pre-stancaggio

Inoltre Yates aggiunge il concetto di “serie unica allenante”.

SERIE UNICA ALLENANTE

La chiave di volta del sistema “Yates” è la monoserie allenante. Ovvero una singola serie per esercizio nel quale l’atleta deve dare il 100%. E’ importante qui fare alcune considerazioni:

    • questo metodo di allenamento è indicato per atleti avanzati ed esperti
    • la serie allenante deve raggiungere l’esaurimento positivo e deve essere seguita da serie forzate (o drop set, o rest pause, in base al tipo di esercizio svolto e alla presenza o meno di spotter)
    • la serie allenante è preceduta da una o più serie di “riscaldamento”

Il concetto di riscaldamento utilizzato da Dorian non è però quello comunemente applicato. Si tratta di fatto di serie eseguite con buffer e quindi ben più impegnative di un comune warm up.

IMPORTANZA DEL RISCALDAMENTO

Le serie di riscaldamento in questo tipo di allenamento hanno un ruolo molto importante. Ogni serie allenante è preceduta da una o più serie di riscaldamento. E queste serie vanno intese come serie eseguite con buffer minimo. Ovvero la differenza chiave tra le serie di warm up e quelle allenanti è che le prime non raggiungono l’esaurimento positivo.

USO DELLE MACCHINE

Yates fa ampio uso delle macchine quando possibile. Le utilizza fondamentalmente per 2 motivi chiave:

    1. possibilità di isolare maggiormente il muscolo (infatti spesso l’ultimo esercizio del workout è fatto con l’ausilio di macchine)
    2. intensità di lavoro maggiore (le macchine consentono di tenere alta l’intensità di lavoro nel proseguire del workout, riducendo il rischio di infortuni)

TECNICA DI ESECUZIONE

Yates pone molta enfasi su come vanno eseguiti gli esercizi:

    • tecnica impeccabile
    • movimento lento e controllato sia nella fase positiva che nella fase negativa
    • massima contrazione di picco
    • mantenimento della tensione muscolare costante

Queste linee guida hanno il duplice scopo di ridurre il rischio di infortuni e di rendere la serie la piu’ efficace possibile

RECUPERO E SOVRALLENAMENTO

Yates insiste sulla necessità di pianificare in modo accurato l’allenamento per evitare il sovrallenamento. Il corpo cresce fuori dalla sala pesi ed è quindi importante impostare un ritmo ed un volume di lavoro tale da non contrastare il meccanismo di recupero. Questa è una delle grandi differenze rispetto ai sistemi di allenamento precedenti: Yates è contrario a volumi e frequenze eccessive indicando in una split di 3 o 4 giorni la soluzione ideale di programmazione dell’allenamento.

BIBLIOGRAFIA
“A Portrait of Dorian Yates” di D.Yates e P. McGough

RISORSE
Dorian Yates: La split e le tabelle di allenamento

Davide Canalia (Staff Bodytraining.it)

Dorian Yates: La split e le tabelle di allenamento

Nell’articolo introduttivo al metodo Yates sono elencati i principi chiave che “governano” questo sistema di allenamento. Proprio considerandone i 2 punti chiave:

– intensità
– recupero

Yates suggerisce una split a 3 o 4 giorni, quello che segue è il programma di allenamento avanzato utilizzato da Yates per la preparazione al Mr Olympia 1996.

COME LEGGERE LE TABELLE

Nelle tabelle dei vari workout vengono segnate con un (*) le serie di riscaldamento. Queste vanno considerate come serie con buffer, ovvero serie impegnative ma non portate all’esaurimento. La mono serie allenante invece va completata con una delle tecniche di intensità descritte nell’articolo introduttivo avendo l’accortezza di utilizzare la tecnica piu’ appropriata in base all’esercizio. Inoltre ogni giornata di allenamento ha come prima attività 10′ di riscaldamento su byke e un moderato stretching dei muscoli coinvolti nel workout.

SPLIT

Giorno 1: Spalle – Trapezi – Tricipiti – Addominali
Giorno 2: Dorso – Deltoidi posteriori
Giorno 3: Riposo
Giorno 4: Petto – Bicipiti – Addominali
Giorno 5: Riposo
Giorno 6: Quadricipiti – Femorali – Polpacci
Giorno 7: Riposo

GIORNO 1

SPALLE

Distensioni sopra la testa al MultyPower
1×15*
1×12*
1×8-10
Aperture laterali da seduto
1×12*
1×8-10
Aperture laterali monolaterali ai cavi (alternate)
1×20*
1×8-10

TRAPEZI

Shrugs con manubri
1×12*
1×10-12

TRICIPITI

Push Down ai cavi
1×15*
1×12*
1×8-10
Skull Crash con EZ
1×12*
1×8-10
Pull Down monolaterale (alternato)
1×8-10

ADDOMINALI

Crunch
3×20-25
Crunch Inversi
3×12-15

GIORNO 2

DORSO

Lat Machine Avanti presa inversa
1×15*
1×12*
1×8-10
Rematore con bilanciere (busto a 70°)
1×12*
1×8-10
Pulley monolaterale
1×8-10
Rematore al cavo
1×8-10

DELTOIDE POSTERIORE

Rear Delt Hammer Machine
1×8-10
Aperture a 90° con manubri
1×8-10

BASSA SCHIENA

Hyperextension
1×10-12
Stacchi
1×8*
1×8

GIORNO 4

PETTO

Panca Inclinata con bilanciere
1×12*
1×10*
1×8*
1×8
1×8-10
Chest Press
1×10*
1×6-8
Croci su Panca Inclinata
1×10*
1×8
Crossover ai cavi
1×10-12

BICIPITI
Curl su panca inclinata
1×10*
1×6-8
Curl con EZ
1×10*
1×6-8
Curl Machine o Curl su Panca Scott con Manubri
1×6-8

ADDOMINALI
Crunch
3×20-25
Crunch Inversi
3×12-15

GIORNO 6

QUADRICIPITI

Leg Extension
1×15*
1×12*
1×10-12
Pressa
1×12*
1×12*
1×10-12
Hack Squat
1×12*
1×8-10

FEMORALI

Leg Curl (sdraiato)
1×8-10*
1×8-10
Stacchi Gambe Tese
1×10
Leg Curl (verticale)
1×8-10

POLPACCI

Standing Calf Raise
1×10-12*
1×10-12
Seated Calf Raise
1×10-12
(* Set di riscaldamento)

BIBLIOGRAFIA
“A Portrait of Dorian Yates” di D.Yates e P. McGough

RISORSE
Dorian Yates: Introduzione al Metodo Yates

Davide Canalia (Staff Bodytraining.it)

Grand Prix Città di Taranto 10° ed. (8 agosto 2010)

Domenica 8 agosto 2010, presso la Villa Comunale “Peripato” nella città di Taranto alle ore 19:00, si terrà la decima edizione del Grand Prix Nazionale Città di Taranto, Finalissima del campionato italiano di Body Building “Grande Slam Tour”.

Durante la manifestazone ci saranno diversi avvenimenti ed ospiti:

Premio alla Carriera: Antonio Stella
Fotografo: Ufficiale Miky Merisi
Special Guest: Oberdan Mancini
Special Guest Star: Daniele Seccarecci

Per info: Tel. 333/9215513 – Prof. Pierluigi Borgia; www.nbbui-grandeslam.com

Buone Vacanze…

Siamo giunti, anche quest’anno, al periodo della vacanze estive e, come sempre, lo Staff di bodytraining.it vi invita ad essere prudenti quando vi allenate nelle ore più calde della giornata. Inoltre, sapendo di fare cosa gradita, vi consiglia la lettura di questi due articoli:

Piccoli consigli per chi si allena con il caldo!
Allenamento in vacanza!

Ci raccomandiamo affinché vi rilassiate un po’ per poter iniziare, pronti e ritemprati, il nuovo e fantastico anno di allenamento che ci aspetta

Buone Vacanze!

Secondo Grand Prix di Toscana (24 luglio 2010)

Sabato 24 luglio 2010, presso Lungomare di Lido di Camaiore – (MS) alle ore 20:00, si terrà il Secondo Grand Prix di Toscana, 13° tappa del Grande Slam Tour.

Per info: Tel. 347/4197221 – M° Michele Benvenga; Tel. 333/9215513 – Prof. Pierluigi Borgia.

Primo Grand Prix Federico II (17 luglio 2010)

Sabato 17 luglio 2010, presso la Piazza Matteotti della città di Lucera – (FG) alle ore 19:300, si terrà il 1° Grand Prix di Body Building Federico II, 12° tappa del Grande Slam Tour.

Ospite della serata, Daniele Seccarecci (Atleta IFBB PRO). Per info: Tel. 340/6982846 – Testa; Tel. 348/5604479 – Conte; Tel. 333/9215513 – Borgia.

Problemi al ginocchio: parola all’esperto

Se abbiamo dolore al ginocchio non per forza è artrosi! La causa potrebbe essere ….la Zampa D’Oca.

La Zampa D’Oca non è solo l’arto del simpatico animaletto che tutti noi conosciamo,ma anche un tendine comune a 3 muscoli, il muscolo gracile,il muscolo sartorio, ed il semitendinoso.

Per quanto riguarda il gracile è utile sapere che occupa il lato mediale (interno) della coscia, origina dalla faccia anteriore della branca ischio pubica nelle strette vicinanze della sinfisi pubica. Il sartorio è un muscolo superficiale che attraversa obliquamente la faccia anteriore della coscia, origina dalla spina iliaca antero superiore e con la sua faccia più profonda esso incrocia il retto del femore e l’ileo psoas. Il semitendinoso situato superficialmente nella parte postero interna della coscia origina dalla tuberosità ischiatica e discende verticalmente fino al ginocchio. Questi tre Muscoli si uniscono in un unico tendine,chiamato appunto Zampa d’Oca per la sua forma che ricorda appunto la zampa del pennuto.

Il tendine della Zampa d’Oca scorre superiormente al legamento collaterale mediale è separato da quest’ultimo da una borsa sierosa, la quale in taluni casi, potrebbe infiammarsi provocando cosi una borsite,una delle cause più comuni è appunto la mancanza di elasticità dei muscoli suddetti. La borsite della Zampa d’Oca è molto frequente nei giovani sportivi con patologie da sovraccarico o nelle persone anziane con artrosi alle ginocchia.

Si manifesta con dolore localizzato alla faccia interna del ginocchio accentuato dal movimento e dalla palpazione,spesso la borsite della Zampa d’Oca insorge in soggetti con meniscopatie quindi suggerisco sempre una risonanza per escludere o eventualmente affrontare anche tale problema. Come tutte le borsiti può essere trattata con antiinfiammatori, ghiaccio e astinenza da attività fisica, ottimi risultati si ottengono con la tecar terapia e la diamagnetoterapia, ovviamente una volta eliminata la fase acuta è bene praticare una visita posturale ed eventualmente una buona riabilitazione posturale.

Dr. Gianluca Salernitano
Posturologo e Presidente dell’ associazione italiana posturologi

Leo Caminotto

L’attribuzione del titolo di Maestro a Leo Caminotto deve essere concessa, a mio avviso, “ad honorem” poiché è un atleta, ma, soprattutto, un uomo che si è distinto nella vita come un guerriero.

Nonostante il forzato abbandono dal mondo agonistico, infatti, Leo ha saputo continuare a percorrere la via del Body Building trasmettendo la sua passione ed esperienza alle nuove leve.

E’ una persona che non molla mai e del resto ha alle spalle un passato agonistico che lo rendono un eccezionale tecnico ed allenatore. Nei suo muscoli, nelle linee del suo corpo è scolpita la storia del Body Building italiano e quando Leo con estrema gentilezza ed umiltà ha accettato la mia proposto di intervista ne sono rimasto molto felice poiché ha avvalorato già quello che pensavo di lui che oltre ad essere un grande del Body Building è anche una grande persona!

Non voglio dilungarmi troppo, quindi lascio ai lettori l’intervista:

Emanuele Pizzi: Da quanti anni sei nel mondo del Body Building?

Leo Caminotto: Ho iniziato all’età di 20 anni. Per cui direi da 28 anni circa.

E.: Qual’è stata la scintilla che ha fatto scattare la passione?

L.: Sono sempre stato attratto dai fumetti della Marvel con i vari supereroi. Ho sempre avuto una particolare ammirazione per gli uomini muscolosi. Quando studiavo storia il mio sogno era quello di avere un fisico come quello di Ercole, celebre eroe della mitologia. A 16 anni ebbi un piccolo incidente, fui ricoverato all’ospedale ove conobbi un ragazzo che aveva una piccola palestra casalinga. Mi invitò ad allenarmi da lui con i suoi attrezzi abbastanza rudimentali. Allenandomi 4 volte alla settimana per due ore a seduta (all’epoca si seguiva la moda di fare tante serie e tante ripetizioni), iniziando dopo 10 ore di lavoro, passai da 79 kg ad 88 kg nel giro di 6 mesi. A quell’epoca non c’erano integratori, vitamine e altro.

E.: Ti ricordi la tua prima gara? Prova a raccontarla

L.: Sono stati i Triveneti IFBB, che vinsi all’esordio. La rivista Sportman parlò di me come una sicura promessa e, infatti, dopo pochi mesi vinsi gli italiani juniores.

Leo Caminotto alla sua prima gara

E.: La più brutta gara alla quale hai partecipato?

L.: Non ho ricordi di una brutta gara. Di solito la più brutta è quella in cui non vinci: ma per me partecipare a una gara era comunque un evento bellissimo ed esaltante.

E.: Quale gara ricordi in maniera particolare nella tua carriera?

L.: La gara in cui in Norvegia nel 1989, nella categoria pesi massimi degli Europei IFBB, arrivai secondo alla prima partecipazione. Due anni prima avevo vinto consecutivamente i Giochi del Mediterraneo in Turchia e a Cipro.

E.: C’è qualche persona che negli anni ti ha dato la forza o gli stimoli per continuare il tuo percorso nel Body Building?

L.: Ho avuto la fortuna di avere una famiglia che mi ha sempre fortemente appoggiato: fratelli e genitori straordinari che mi hanno sempre spinto al massimo.

E.: Hai un episodio che ricordi piacevolmente nel mondo del Body Building?

L.: Il cameratismo dietro le quinte fra i vari sportivi, la stretta di mano di Franco Fassi, l’opportunità di aver conosciuto campioni straordinari come Tom Platz, Piero Venturato, Frank Zane e molti altri.

Leo Caminotto premiato da Franco Fassi agli Italiani svolti a Sanremo nel 1992

E.: Un amico di gara? O che appartiene a questo mondo? Descrivilo

L.: Penso al dottor Massimo Spattini, col quale ho gareggiato diverse volte e con cui condivido anche oggi una grande amicizia.

Leo Caminotto con Massimo Spattini

E.: Cosa ne pensi del Body Building di oggi e quello di ieri?

L.: Di quello di oggi preferisco non parlarne. Quello di ieri è stato un sogno meraviglioso che io ho avuto la fortuna di vivere, partendo da un paese di campagna di 2000 abitanti: ho girato il mondo, ho lavorato a Cinecittà, sono stato protagonista di 14 copertine, ho firmato un libro dedicato al German Volume Training e molto altro.

E.: Qual è il gruppo muscolare che più hai faticato a portare ad un ottimo livello competitivo e con che routine l’hai allenato?

L.: Non ho mai avuto particolari difficoltà a far crescere i muscoli. Purtroppo nel 1990 ho strappato il basso pettorale e da allora ho riscontrato alcune difficoltà nel suo sviluppo. Lo allenavo con il German Volume Training.

E.: Il tuo miglior gruppo muscolare?

L.: Gambe e schiena.

E.: La tua miglior routine di allenamento?

L.: Sono sempre stato un istintivo: andavo in sintonia con la forma del giorno. Comunque, sempre tante ripetizioni, dalle 10 alle 15 e poco riposo fra una serie e l’altra.

E.: C’è qualcosa che rimpiangi del Body Building passato?

L.: Il fatto che personalità e fisico si sviluppano e costruivano in parallelo.

E.: Cosa consiglieresti ad un ragazzo che entra in palestra oggi e vuole praticare questo sport?

L.: Di cercare un vero appassionato che possa indirizzarlo nella maniera ottimale, curare tantissimo l’alimentazione e l’allenamento e pensare all’uso di qualche buon integratore dopo 8-9 mesi.

E.: Qualche rimpianto?

L.: Non ho nessun rimpianto.

E.: Per il Body Building durante tutti questi anni che ti hanno portato a diventare un campione a cosa hai rinunciato?

L.: A nulla perché per me allenarmi e gareggiare è sempre stato un piacere. Mi sono divertito avendo fatto tanta televisione, esperienze nella moda e altro che non mi ha mai lasciato rimpianti.

E.: Come ti comportavi in off season, mantenevi comunque una bf bassa oppure non ti preoccupavi e pensavi solo esclusivamente alla massa?

L.: Dato che sono sempre stato molto richiesto per esibizioni e servizi fotografici, tranne i primi 5-6 anni in cui praticavo il classico periodo di off season, solitamente mi mantenevo intorno a una percentuale di grasso corporeo dell’8-10% (considerando che sono 1.84 con un peso compreso fra i 115 e 120kg, e in gara 110kg).

E.: Qual’è secondo te la miglior strategia alimentare e di allenamento per definirsi?

L.: E’ molto soggettivo, altrimenti saremmo tutti identici e potremmo diventare campioni facilmente. Bisogna conoscere le esigenze del proprio corpo. Per quello che riguarda il mio fisico, io assumevo 2 grammi di proteine per ogni kg di peso corporeo (chiaramente con una percentuale di grasso corporeo dell’8-10%). Mangiavo circa 5 volte al giorno suddividendo i miei pasti in 55% carboidrati, 35% proteine e 10% grassi.
Avevo una grande considerazione delle vitamine e degli integratori naturali. Supponendo ciò che potrebbero domandarsi alcuni lettori, è doveroso specificare che ho utilizzato anche cicli di anabolizzanti nel periodo agonistico della mia carriera.

E.: Che integratori preferisci in definizione ed in massa?

L.: Per me non c’era nessuna differenza. Assumevo un buon multivitaminico 5 giorni su 7, molti aminoacidi ramificati, glutamina e creatina (e carnitina solo sotto gara).

E.: Che cosa ti ha insegnato il Body Building nella vita?

L.: Ha plasmato la mia forza di volontà e la disciplina.

E.: Il tuo rapporto con il cibo? È solo un mezzo per plasmare il tuo corpo oppure ti piace la buona cucina?

L.: Sicuramente gradisco la buona cucina. Durante i periodi agonistici mi permettevo qualche extra solo una volta alla settimana.

E.: Una frase o una parola che ti rappresenta

L.: Intensità.

E.: Un pensiero che ti porta spesso alla riflessione

L.: Il successo porta all’invidia.

E.: Quando gareggiavi, nei periodi di vacanza riuscivi ad allenarti e stare a dieta?

L.: Certamente, mai trovato nessuna difficoltà.

E.: Di cosa ti occupi attualmente?

L.: Gestisco un negozio di integratori e una grossa palestra, organizzo eventi sportivi (come il trofeo Athenas, che forse potrei riorganizzare nel prossimo futuro). Ogni tanto faccio il commentatore per le reti Mediaset (ho commentato su Italia 1 l’ultimo Mr. Olympia).

E.: I tuoi progetti per il futuro?

L.: Ho avuto la fortuna di incontrare un appassionato di informatica, Gianluca Musumeci, il quale mi ha proposto di fare da consulente tecnico per una applicazione per iPhone ed iPod dedicata all’allenamento. Dal nostro incontro sono nati egoFITNESS ed egoFITNESShome (http://www.worldgymclub.it/egofit), che sono stati entrambi primi in classifica nelle vendite per quasi un anno, con diversi articoli in quasi tutti i quotidiani della stampa nazionale. Recentemente il settimanale Panorama l’ha incluso in copertina, fra le 100 applicazioni che ti cambiano la vita.

Personal & Wellness trainer e preparatore atletico
Emanuele Pizzi