Piero Nocerino è un personaggio storico del Body Building italiano. Io lo definisco “l’intellettuale” del CULTURISMO…Chi ha avuto modo di parlargli oppure di leggere i suoi scritti, infatti,si rende conto di quanta cultura ed esperienza traspaia dalle sue parole.
Anni fa mi imbattei casualmente nel suo Blog e rimasi folgorato dall’essenza delle sue parole. Piero racconta eventi con una sorta di forma romanzata che lasca il lettore incuriosito di proseguire.
La definizione “intellettuale” , come dicevo prima, si colloca, nella mia mente, in maniera complementare ad un personaggio letterario creato dallo scrittore scozzese James Matthew Barrie nel 1902, ossia l’eterno fanciullo Peter Pan. Non so come mai si verifichi, in me, questa associazione mentale, ma vedo in Piero una spiccata arguzia ed un’ intelligenza fanciullesca (intesa come freschezza mentale)…Vedo un uomo alla continua ricerca del sapere e con la continua volontà di rimettersi in gioco ogni volta, senza l’esuberanza o la saccenza di chi, come lui, ha, nel mondo del Body Building un trascorso notevole.
Ecco l’intervista:
Emanuele Pizzi: Da quanti anni sei nel mondo del Body Building? E qual’ è stata la scintilla che ha fatto scattare la passione?
Piero Nocerino: Mi sono sempre guardato allo specchio in maniera strana. Da sempre. Credo di essermi portato dalla vita precedente un modello, uno stereotipo fisico di riferimento che non e’ mai cambiato. Non c’e’ stata alcuna scintilla, mi ero portato l’incendio da casa.
E.: Ti ricordi la tua prima gara? Prova a raccontarla
P.: Credo siano stati i Campionati Regionali Piemontesi, nel 1981. Ricordo che andai alla gara con mia madre, in treno. Litigai con lei la sera prima, perché non voleva che andassi…. e per ritorsione mi ingozzai un litro di latte in un sorso solo. Quanta ingenua stupidita’….Mi accontentò, e per la prima volta vidi un contesto agonistico. Ricordo un particolare: I miei avversari erano enormi, da vestiti. Pensai che sarebbe stata la prima e l’ultima volta, visto il livello. Ma non tenni conto del fattore “maglioni”. Mi ricordo che più loro si spogliavano, più rimpicciolivano. Un eccesso di lana? E ricordo che il pubblico gridava a gran voce il mio numero…”dieci, dieci….”. Nessuno mi conosceva, e vinsi anche l’assoluto. Ricordo l’emozione che ebbi nel mettere i gettoni nel telefono della prima cabina che trovai, ancora imbrattato di mallo, per chiamare il mio maestro, Renato Bertagna. Il resto della mia carriera ha solo sfiorato pallidamente l’emozione e la felicità di quell’evento.
Piero Nocerino a 22 anni
E.: La più brutta gara alla quale hai partecipato?
P.: Non ricordo gare “brutte”. Alcune erano organizzate male, altre erano tristi…..in verità ci sono rimasto molto male quando ad Campionato Mondiale in Germania arrivai secondo dietro all’organizzatore della gara stessa. Era già pronto il mazzo di fiori da consegnargli….la ritenni una grande disfatta per il mio sport. Il giorno successivo avevo già elaborato il lutto, e ricominciai per l’anno successivo.
E.: Quale gara ricordi in maniera particolare nella tua carriera?
P.: L’ultimo mondiale al quale ho partecipato, a Terracina. Nei Massimi, un mio avversario era cieco. Da quel momento ho ritenuto opportuno non lamentarmi più di alcuna avversità fisica.
E.: Credo che un Body Building non appenda mai il costume al chiodo…detto questo a quando il tuo rientro agonistico?
P.: Se tutto va bene, vorrei ripresentarmi ai Campionati Italiani IFBB. Per alcuni motivi. Il primo è il disperato tentativo di rimanere attaccato alla giovinezza e alle sensazioni ad esse correlate. Il secondo è per l’amicizia e la stima che mi lega a Dennis Giusto e Rossella Pruneti, gli organizzatori. Sono onorato di essere “carne da gara” in un evento creato dalla loro passione. Il terzo è che vorrei che i miei figli vedessero il loro papà nella condizione fisica che lo rende felice. Rifare gli “Italiani” 26 anni dopo averli vinti, a Pompei, nel 1984, ritengo sia materia da Guinness dei Primati….
Piero Nocerino oggi, in una forma fisica davvero strepitosa (grande Piero!)
E.: C’è qualche persona che negli anni ti ha dato la forza o gli stimoli per continuare il tuo percorso nel Body Building?
P.: Le persone che mi hanno amato non mi hanno mai spinto verso le gare, e le capisco. E’ difficile amare una persona e spingerla verso il BB agonistico. Questa mia avventura vuole dimostrare a chi mi sta intorno che è possibile primeggiare con buone analisi ed ecografie. Ho dato troppo ad allenamento e dieta. Si può ottenere moltissimo con pochissimi sacrifici, credetemi…
E.: Hai un episodio che ricordi piacevolmente nel mondo del Body Building?
P.: Il Bodybuilding stesso è “l’episodio” che ha cambiato la mia vita. In questo contenitore, la bobina dei tratti piacevoli scorre impazzita da sempre. Ogni crampo, ogni notte insonne per l’emozione, ogni delusione, sono i tasselli del puzzle della mia vita. Ho imparato tantissimo dalle sconfitte, e a loro dedico tutte le mie vittorie. Una frase strana, immagino….
E.: Un amico di gara? O che appartiene a questo mondo? Descrivilo
P.: Per coloro che considerassero i “culturisti” come mera carne da macello, ho cattive notizie. Siamo stati, e siamo tuttora invasi da uomini veri e di contenuti. Se hai bisogno di qualche nome, posso partire da Venturato, Defant e Zardinoni. Tutti ragazzi dal cuore particolare. Amo Eros Sammartino, un talento naturale col quale vado d’accordissimo. Ma sono “intimo” anche di Thomas Benagli, di Simone Meiattini, di Dennis Giusto. E moltissimi altri ancora…Della generazione appena terminata, mi ritengo un fan assoluto di Enzo Ferrari, un fenomeno “globale” di carisma, talento fisico e intelligenza assoluta. Dei giovanotti, sono estimatore di Alan Baroncini,di Paolo Fontana di Alessandro Galli e di Alex Zuccaro. Gente con cui parlo volentieri di tutto, ed è quello che conta. Ma dimentico sicuramente molti amici, a cui chiedo preventivamente scusa. Volevo solo ricordare un mio amico del cuore, più di un fratello, per me. Non è famoso, anche se è stato terzo agli italiani IFBB di qualche anno fa. Si chiama Corrado Malandrino, ha un negozio a Bologna che ama e io amo il suo modo di “stare nelle cose”.
nella foto da sistra a destra: Emilio They, Thomas Benagli, Domenico Cirillo, Daniela Follis, Piero Nocerino, Eors Sammartino (Aquafan Riccione agosto 1992)
E.: Cosa ne pensi del Body Building di oggi e quello di ieri?
P.: Ti racconto un piccolo aneddoto: Ero ancora un giovanotto di belle speranze, e mi trovavo a Lecce per le vacanze. Andai ad allenarmi da un famoso campione che abitava a Copertino, Fernando Fiorita. Ricordo che mi stavo scatenando al pulley basso, con il solito sistema filosofico:” se questa macchina ha 100 kg in dotazione, ci sarà un motivo…”. Fernando si mise al mio fianco. Io pompavo la ghisa per quanto il mio cuore poteva…Alla fine dell’ennesima serie mi disse: ” Sei giovane, un giorno capirai che ciò che cerchi non è giusto, e che i bei corpi sono quelli espressi dal format di Steve Reeves…”. Lo ritenni un errore di valutazione. Avevo solo 20 anni, ma avevo capito di essere affiancato da una persona non adatta all’attivazione dei miei sogni. La crescita, in ogni ambito della vita, deve creare una frattura per potersi evolvere, come una sorta di “splitting cell” miofibrillare riferita alla filosofia dello sviluppo globale. Lui avrebbe voluto che seguissi le sue orme, io volevo cambiare strada. Adesso sono tentato di attuare la stessa operazione con i ragazzini della mia palestra, e vorrei offrire Levrone, come modello ideale. Ma sarebbe lo stesso errore che riconobbi in altri, molti anni fa. Ognuno è figlio dei propri tempi, e lascerò idolatrare i totem attuali agli atleti del futuro.
E.: Il gruppo muscolare che più hai faticato a portare ai livelli attuali e con che routine l’hai allenato?
P.: Le maggiori difficoltà le ho vissute con la schiena. Ho una pessima capacità articolare, e le braccia si accollavano in gran parte l’onere del gesto atletico. Ho dovuto far ricorso ad una grande concentrazione neuromuscolare per arrivare dove le mie aspettative imponevano. L’uso dei ganci è stato determinante, in questo senso. Il mio obbiettivo è di farlo diventare dal peggiore al miglior gruppo muscolare ai Campionati Italiani 2010. Mi diverto ad assegnarmi compiti ingrati, e mi diverto a contestare le mie piccole follie sorridendo e mettendomi “sotto”. Sono curioso di vedere come va a finire…
E.: Il tuo miglior gruppo muscolare?
P.: Se mi sputo sul petto, questo cresce. Devo davvero stare attento a non esagerare, un petto troppo grosso rovina il senso di “insieme”. Magari avessi questo “difetto” per i deltoidi….per questi non c’è mai un problema di eccesso.
E.: La tua attuale routine di allenamento?
P.: Attualmente sono in “EVO system”. Tutto molto “basic”. 45 minuti di allenamento “paleolitico”, in regime ATP-CP .Evito l’eccesso di acido lattico, a differenza di pochi mesi fa, dove mi ammazzavo di stripping e superserie…Giovanni Cianti mi ha consigliato di aumentare i carichi, lavorare in controllata esplosività, riposare tra le serie fino a completo ripristino dei fosfati. In pratica, devo essere in grado di eseguire, per tutte le serie, lo stesso numero di reps. Mantengo il peso e le reps e lavoro sui tempi di recupero. Zero “cardio”. A meta’ Aprile comincerò ad inserire una serie finale di rest-pause, e vedremo cosa succederà. Di sicuro, posso dire di allenarmi come mi piace, spero che il “sistema” organico ed i risultati apprezzi…
E.: C’è qualcosa che rimpiangi del Body Building passato?
P.: I soldi che giravano, persino in Italia. Adesso c’è da piangere. Mi dispiace per le nuove generazioni, io me la sono goduta.
E.: Cosa consiglieresti ad un ragazzo che entra in palestra oggi e vuole praticare questo sport?
P.: Di essere “proprietario” delle proprie scelte. E’ pieno di vampiri, ragazzo, stai molto attento a chi ti propone il “tom-tom” del successo passando attraverso la chimica!
E.: Qualche rimpianto?
P.: Mi sono allenato troppo e ho frequentato la vita troppo poco, dai 20 ai 30 anni. Avrei potuto ottenere di più, allenando meno i muscoli e più i sentimenti. La mentalità “No pain, no gain” è un’emerita stronzata che alimenta un romanticismo fuori luogo. I muscoli crescono facilmente, o non crescono affatto. Il DNA è una crudele realtà…
E.: Per il Body Building durante tutti questi anni che ti hanno portato a diventare il campione che sei a cosa hai rinunciato?
P.: Ecco, appunto…..la questione più assillante è aver smarrito la strada degli studi di Medicina. Mia madre non me lo perdonò, e io non mi perdono di averla delusa.
E.: In off season mantieni comunque una bf bassa oppure non ti preoccupi e pensi solo esclusivamente alla massa?
P.: Non supero mai l’8% di grasso. Io mi alleno per me e per lo specchio. Sono un severo Narciso, e il vero Bodybuilder lo è tutto l’anno. Mi rattrista vedere campioni al 20% di grasso, in off season, la ritengo un’offesa al culto del corpo che ci accomuna. In gioventù, partivo a 110 all’8% di grasso e arrivavo al 4,5%, sempre a 110 kg. Questo mi ha consentito di potermi esibire in ogni periodo dell’anno.
E.: Qual’è secondo te la miglior strategia alimentare e di allenamento per definirsi?
P.: E’ quella che non segui per più di 2 mesi. Poi, e’ tempo di cambiare. La Metabolica/chetogenica, è quella che nel rapporto tra calorie assolute ingerite e risultati ottenuti, mi ha lasciato più sbalordito. Per una gara, arrivai a mangiare 12.000 K/cal al giorno, e tirarmi senza toccare alcun agente lipolitico. Pensai di aver trovato la chiave di volta della mia vita. Per la gara successiva, riprovai, ma non ebbi lo stesso successo. Questo rapporto causa-effetto, funziona bene la prima volta, poi il giochino si rompe. Mi è successo molte volte, soprattutto per le diete “estreme”. La EVO-diet accontenta molto bene la mia ricerca di un centro di gravità permanente, ora sto dando un’occhiata approfondita alla dieta dei “gruppi sanguigni”. Mi incuriosisce e mi sembra estremamente sensata. E’ il mio prossimo “entusiasmo” didattico….
E.: Che integratori preferisci in definizione ed in massa?
P.: Massa e definizione hanno un’unica meta. Il muscolo grosso…e il muscolo si nutre di Proteine e aminoacidi, di Glutammina, BCAA e Creatina. Quest’ultima è utile solo per i possessori di fibre bianche, però. Non amo stimolare l’Adrenalina nel preworkout, non ne ho bisogno, e si rischia un eccesso di Cortisolo. Ho creato un po’ di integratori che ho proposto alla SAN, e che sono stati molto apprezzati. Vaso Hp supreme e Strike mi piacciono da morire. Strike prima, e Vaso Hp subito dopo l’allenamento. L’allenamento rimane l’unica calamita per gli integratori, lavorate con i supplementi nei suoi dintorni temporali.
E.: Che cosa ti ha insegnato il Body Building nella vita?
P.: Che vita e Bodybuilding possono coesistere felicemente. E non credere che sia un concetto banale ne’ di semplice esportazione.
E.: Il tuo rapporto con il cibo? È solo un mezzo per plasmare il tuo corpo oppure ti piace la buona cucina?
Nei primi anni mi allenavo per mangiare, ora mangio per allenarmi. L’età mi ha regalato una sana inappetenza. C’è anche da dire che l’insulina endogena non ha grandi impulsi nel mio corpo. Pochi carbo chiamano pochi carbo. Mi alleno meno e mangio meno, avrei dovuto pensarci prima.
E.: Una frase o una parola che ti rappresenta
P.: Lasciatemi fuori dal mondo degli adulti.
E.: Un pensiero che ti porta spesso alla riflessione
P.: Vivo costretto in un mondo di adulti. Sto bene solo con persone non alterate dalla vita.
E.: Quando sei in vacanza riesci ad allenarti e stare a dieta?
P.: Vacanza? Non conosco questa parola…
E.: Di cosa ti occupi attualmente?
P.: Di crescere i miei figli tra i sorrisi e la serenità. Se parli del lavoro, abbiamo una palestra a Cesena, la Perfect Gym, e la Newtritions, un’azienda sufficientemente famosa per gli addetti ai lavori da non necessitare di troppe descrizioni.
E.: I tuoi progetti per il futuro?
P.: Abbiamo diversa “carne al fuoco”. Dalle bio forze derivate da medagliette particolari, a cibi iperproteici deliziosi…Ci si evolve. Tutto questo sarà presentato alla fiera del Fitness a Rimini, dal 13 al 16 Maggio. Aspettiamo tutti i tuoi “lettori” con sorprese notevoli…
Personal & Wellness trainer e preparatore atletico
Emanuele Pizzi